Gabrielli a Vercelli: territorio importante. Sicurezza è fondamentale

”Questa è la 78esima questura che visito, perchè credo che la funzione primaria di un capo sia anche quella di rendersi conto dove operano e cosa fanno le persone a cui le istituzioni affidano un lavoro. Per me è un imperativo. A volte mi capita di vedere o rendermi conto che questa modalità non è così diffusa. Non lo prendo come un titolo di merito, ovviamente chi mi ha preceduto ha interpretato al massimo del livello possibile la funzione, ma io parto dal presupposto che il territorio viene prima del centro. E che il centro è fortemente al servizio del territorio”. Il capo della polizia Franco Gabrielli, a margine del convegno su etica e codice penale che si è tenuto oggi a Vercelli, al museo Borgogna.

“Nel momento in cui avvengono avvengono fatti gravi, il magistrato va a cercare la posizione di garanzia, e molto spesso il questore è il soggetto a cui riferire le responsabilità. Torino docet. Quindi noi abbiamo detto basta, siamo stanchi di fare le foglie di fico rispetto a responsabilità che non sono le nostre”.

Il dispositivo dà delle indicazioni – ha aggiunto parlando della circolare Gabrielli -, ma come tutte le disposizioni in diritto va interpretato. L’evento di una certa dimensione o con alcune caratteristiche può avere la stessa ricaduta e la stessa gestione di un evento di altro tipo. Quando sono andato in visita al Comune di Ferrara, che mi ha riempito di grande soddisfazione, ho scoperto che molto prima della famigerata circolare Gabrielli l’amministrazione aveva stilato una check list che sottoponeva agli organizzatori: la concessione del suolo pubblico, ad esempio, veniva data solo se erano stati rispettati determinati requisiti”. Alla domanda se c’è la necessità in Italia di nuove leggi sul’ordine pubblico e sicurezza, Gabrielli ha risposto: “Sono convinto che questo Paese sia destinato a morire di legge: abbiamo una bulimia normativa, ed è il motivo per il quale molto spesso l’esercizio della pubblica funzione, che dovrebbe essere caratterizzato da trasparenza e semplicità, è arricchito a dismisura da un proliferare di leggi e disposizioni che rendono solo la gente smarrita e favoriscono la corruzione: tanto più è appesantito l’iter, tanto più si invoglia a percorrere strade alternative. Non serve fare nuove leggi, basta rispettare quelle che ce ne sono. E ce ne sono quante ne vogliamo”.

“Oggi c’è la percezione che le forze di polizia sono le istituzioni più credibili del Paese. Lo dicono tutte le inchieste demoscopiche, e se questo è vero non dipende dai capi illuminati o i capi di bella presenza, ma principalmente dal lavoro che ogni giorno i nostri uomini e le nostre svolgono sul territorio. Per me occasioni come queste servono per dire grazie, soprattutto in un periodo in cui le forze di polizia, sebbene problemi di organico che stanno sempre più aumentando, assolvono la loro funzione con grande dedizione”.

All’incontro anche il sindaco Maura Forte e il questore Rosanna Lavezzaro.

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