Il Festival Internazionale di Poesia Civile nel segno di Kabanov, ucraino che compone in russo

Torna uno degli appuntamenti culturali che ormai è diventato una tradizione per Vercelli. Stiamo parlando del Festival Internazionale di Poesia Civile, organizzato da Il Ponte e giunto quest’anno alla diciottesima edizione. La rassegna, che si terrà dal 26 al 30 di ottobre, affronterà un tema più che mai attuale: Nella lingua del nemico: la poesia contro la guerra per parlare la stessa lingua della pace.

Il poeta premiato sarà Aleksandr Kabanov, ucraino compone in russo, «nella lingua del nemico», per usare il suo titolo del suo libro, autore per la prima volta tradotto in Italia, dimostrando come il mezzo poetico possa e debba parlare contro la guerra per parlare la stessa lingua di pace, alla luce del conflitto che sta sconvolgendo l’Europa.

Kabanov andrà a fare compagnia nell’albo d’oro a Luciano Erba, Juan Gelman, Evgenij Evtuschenko, Adonis, Titos Patrikios, Alda Merini, Maria Luisa Spaziani, Ryszard Krynicki, Lambert Schlechter, Tony Harrison, Marcia Theophilo, Katherine Larson, Bayrakdar, Adam Zagajewski e Jesper Svenbro.

Il programma dell’edizione 2022 è come al solito molto ricco e non si rivolge soltanto al premiato, ma mette in campo diverse iniziative che indagano la poesia a 360°. Avrà come sede principale Vercelli, ma non disdegnerà trasferte a Milano, Novara e Mendrisio in Svizzera dove è fissata la chiusura.

Tra gli appuntamenti da segnarsi (per il calendario completo cliccare qui) l’incontro con Kabanov alla Cattolica di Milano di mercoledì 26 ottobre e nelle scuole vercellesi giovedì 27, giorno stesso in cui il poeta riceverà il premio nella Cripta di Sant’Andrea alle 21.

Il progetto Do Re mill’umino d’immenso che sarà presentato venerdì 28 alle 11 in Biblioteca Civica; la consegna del Premio Occhio insonne a Mohammad Rasoulof al Cinema Italia con la proiezione del film Il male non esiste, Orso d’Oro a Berlino 2022. Sabato 29 l’Aperitivo letterario alla Libreria Mondadori e il Premio Lyra Giovani 2022 a Raimondo Iemma.

Infine sabato 29 nella Cripta di Sant’Andrea alle 21 il Premio interateneo di traduzione di poesia civile inedita in Italia, nato da un accordo sottoscritto tra l’Università del Piemonte Orientale e l’Associazione culturale Il Ponte per sostenere e realizzare il Festival Internazionale di Poesia Civile 2022.

A suggellare queste intenzioni, si è completamente ridisegnato il Premio di Traduzione di Poesia civile inedita in Italia, ampliandolo a una dimensione interuniversitaria. Il Premio, dal 2011, era riservato ai soli studenti del Dipartimento di Studi Umanistici dell’UPO, oggi diretto dal professor Michele Mastroianni.

Da quest’anno sono stati coinvolti altri cinque atenei, che hanno promosso il Premio tra i loro studenti dei vari corsi di Lingue. Partecipano a questa edizione le Università di Milano, Modena e Reggio Emilia, Pavia, Roma La Sapienza, Savoie-Mont-Blanc e Torino.

Il Comitato organizzatore ha scelto testi di Joy Harjo, poetessa nativa americana Muscogee; Édouard Glissant, poeta della Martinica, padre del concetto di antillanità; Grace Nichols, poetessa della Guyana, trasferitasi in Gran Bretagna negli anni settanta dello scorso secolo; Rafael Morales, che durante la guerra civile spagnola fu il più giovane membro dell’Alleanza degli intellettuali antifascisti; Wolfgang Bächler, che fu il più giovane poeta tedesco alla prima riunione del Gruppo 47; Gregorio Scalise, poeta calabrese noto per le sue poesie antiviolenza.

Sabato 29, oltre a festeggiare le premiate e i premiati, sarà l’occasione per ascoltare il keynote speech della professoressa Paola Laskaris, docente di Letteratura spagnola dell’Università di Bari, grande esperta di poesia del Siglo de Oro e dell’epoca contemporanea e poetessa lei stessa, autrice di tre volumi di poesie in spagnolo e di numerose traduzioni.

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2 Commenti

  1. Io non ho letto le poesie, che siano meravigliose o di livello medio, quel che è certo è che vengono usate, in prevalenza, per diffondere la voce dei “padroni del discorso”, ripetuta da chi s’è svegliato nel 2022 quando c’è stata “l’invasione del Donbass” (qualche volta “arrotondata” ad “invasione della Crimea”) eppure la guerra cominciò col colpo di stato di Maidan del 2014 nell’ambito di un programma ben preciso che Giulietto Chiesa, aveva previsto dal principio, dal 2015 al .. 2020 (anno in cui morì) tutto quello che neppure oggi sappiamo:
    ..
    Giulietto Chiesa nel 2015: “La crisi d’Ucraina, l’inizio della Terza Guerra Mondiale”
    https://www.youtube.com/watch?v=sDPVIljawNU
    ..
    1-c.

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