Il Governo spiega: “Per congiunti si intendono anche conviventi, fidanzati stabili e affetti stabili”

Alla fine Palazzo Chigi, nel pomeriggio, ha inviato una nota interpretativa per stroncare il vespaio di polemiche scatenato dal termine “congiunti”, relativo ad eventuali visite permesse, contenuto nel decreto della Fasa 2 presentato ieri e che, onestamente, in molti non sapevano come interpretare.

Per congiunti, secondo il Governo, si intendono “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. E dunque, dal 4 maggio si potrà andare a visitare non solo genitori, figli, nonni, nipoti e consanguinei o persone a cui si è legati giuridicamente ma qualsiasi persona alla quale si sia legati da una relazione affettiva stabile.

 

Sulla questione, in mattinata, era intervenuto l’onorevole valsesiano Paolo Tiramani (leggi qui) che aveva annunciato un’interrogazione parlamentare sul “diritto all’amore per una persona negato per decreto” ed era insorta anche Arcigay scrivendo che il decreto, escludendo dal termine congiunto anche i compagni di una vita, imponeva per decreto una inaccettabile gerarchia degli affetti.

 

L’interpretazione del governo ha ora dato una prima risposta, ma nei prossimi giorni verrà emessa comunque una circolare e verranno aggiornate le risposte alle domande frequenti sul sito del Governo per dare certezze anche su punti come la disparità di diritti tra compagni, conviventi, fidanzati, non legati da alcuna unione civile etero o omosessuale.

 

Un altro piccolo mistero però incombe su questo decreto: ci si potrà spostare o meno nelle seconde case ubicate nella stessa regione di appartenenza? La formulazione delle nuove norme non scioglie i dubbi. Perché se è certo che non si potrà uscire dalla propria regione, e dunque non è consentito raggiungere le seconde case che si trovano in altra regione, non è affatto detto che non lo si possa fare se si ha una casa al mare, in campagna o in montagna all’interno della propria regione di residenza. Nel precedente decreto, quello in vigore ancora fino al 3 maggio, infatti è scritto: “Resta vietato ogni spostamento in abitazioni diverse da quella principale comprese le seconde case utilizzate per vacanze”. Nel nuovo decreto di questa disposizione non c’è più traccia. Si attende anche in questo caso di una nota interpretativa del Governo.

 

 

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