In Drammatica Elementare si riflette e si sorride con le parole

Da qualche anno a questa parte l’Officina Teatrale Anacoleti ospita una piccola rassegna all’interno della sua stagione di prosa. Si tratta di Concentrica, nata nel torinese Teatro della Caduta, riunisce alcuni fra i soggetti più interessanti della scena performativa italiana per portare il teatro indipendente ed emergente oltre il contesto cittadino in una vera e propria tournée in giro per l’Italia.

Per quanto riguarda quest’anno il primo spettacolo di Concentrica è andato in scena il 16 dicembre scorso, “Primi passi sulla Luna” di Andrea Cosentino. Sabato 13 alle 21 in corso De Gregori toccherà al secondo, “Drammatica Elementare” di e con i fratelli Marta e Diego Dalla Via, un esperimento di ludo-linguistica, così come è stato definito dagli stessi autori, attraverso l’utilizzo del tautogramma, ovvero un gioco linguistico costituito da una sequenza di parole che iniziano con la stessa lettera.

Lo stesso titolo, “Drammatica Elementare”, è un gioco di parole che allude allo stile e alla sostanza dello spettacolo, riferendosi all’identità dei personaggi che si presentano nelle vesti di due scolari debosciati e inetti, ribelli e autodidatti, che vivono drammaticamente la loro incerta vicenda scolastica e che ribaltano il loro destino sabotando il linguaggio attraverso una costante reinvenzione ludica dell’alfabeto e del sistema di pensiero che soggiace al significato comunemente accettato delle parole.

La caratterizzazione e l’ambientazione scolastica sono solo un pretesto per lasciare ampio spazio agli attori di compiere le loro scorribande linguistico-satiriche, sui temi a loro più congeniali. Il merito maggiore dello spettacolo sta nell’aver trovato un felice connubio tra lo sprigionarsi della fantasia e lo sguardo smaliziato su stereotipi, abitudini, mentalità del nostro vivere contemporaneo, stimolando nel pubblico un duplice atteggiamento di libertà immaginativa e affinamento dello spirito critico.

In “Drammatica Elementare” i due prigionieri, vestiti di arancione come a Guantanamo, si cambiano d’abito ma rimangono sempre prigionieri, anche quando vestono le casacche di scolaretti. Unica via di fuga è affidarsi alle parole e usarle con attenzione, ascoltarle, nutrirsene per costruire un nostro racconto, concedersi la possibilità di un’evasione non solo verbale, concedersi il lusso di essere liberi conoscendo il significato delle parole e, alla fin fine, della realtà.

Prenotazione consigliata. Biglietti 10 € intero, 8 € ridotto (under 20, studenti universitari e over 65). Per info: 335.5750907, [email protected] e www.anacoleti.org

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