Confindustria, l’esame del trimestre: migliorano l’occupazione e l’export

L’ultimo trimestre del 2018 per l’economia vercellese si chiude in modo poco omogeneo. Lo sottolinea Confindustria Vercelli Valsesia presentando i dati della tradizionale indagine previsionale del territorio. “Se le previsioni degli imprenditori relative all’occupazione continuano ad essere confortanti e quelle relative alle esportazioni vedono un lieve miglioramento, peggiorano invece quelle per i livelli di produttività” spiegano da Confindustria.

I dati fotografano il quarto trimestre di quest’anno, per una indagine a cui hanno partecipato circa 90 aziende associate, rispondendo ad un questionario costruito su una serie di parametri fissi, comprensivo di una prima parte che si focalizza sulle evidenze comuni ai vari settori e la seconda dedicata ai principali comparti.

 

 

Confindustria sottolinea che: “Va comunque considerato l’attuale momento storico, in cui dopo l’ultimo dato sul Pil italiano del terzo trimestre, – rimasto invariato a +2% a fronte di attese per un rialzo se pur contenuto – l’Istat ritiene che l’economia domestica sia in una fase “stagnante”. Senza contare che sui mercati finanziari domestici sono ritornate forti tensioni a causa della lunga negoziazione in corso tra governo italiano e Commissione Ue sulla legge di bilancio 2019”.

 

 

Ecco nel dettaglio le evidenze dell’indagine.

 

Ottimismo

L’evidenza che subito spicca è rappresentata dal saldo tra imprenditori ottimisti e pessimisti per quanto riguarda l’andamento dell’occupazione che resta, in valore assoluto, intorno a quota 8, contro un saldo regionale invece pari a 4,30.

 

Livelli di attività

Peggiorano invece le previsioni relative ai livelli di attività: il saldo da circa 9 del terzo trimestre scende a 4,65 (con un saldo regionale a 6,80).

 

Export

In leggero miglioramento il sentiment per quanto riguarda le esportazioni: il saldo da 0 passa a 1,41 (in controtendenza al saldo regionale che invece scende da 8,20 ma comunque a quota ancora 3,90). Il carnet ordini per circa il 55% delle società si presenta sufficiente da 1 a 3 mesi. Deciso passo indietro per l’acquisizione di nuovi ordini: il saldo da 7,87 si azzera (saldo regionale invece pari a 4,80).

 

Occupazione

Va inoltre segnalato che, in termini percentuali, oltre l’80% ha dichiarato un andamento costante dell’occupazione; oltre il 76% costante per quanto riguarda i livelli di produttività; oltre l’80% costante per l’acquisizione di nuovi ordini e oltre il 76% stabile in merito alle esportazioni.

 

Redditività

Migliora invece, da negativo a pari a 0, il saldo in relazione alla redditività, con un saldo di contro regionale che è negativo (-2,90).

 

 

Investimenti

Si assiste ad un forte calo in merito alla propensione delle aziende a fare investimenti dal momento che solo il 24% ritiene di effettuare investimenti significativi mentre all’inizio dell’anno era oltre il 40% la quota di imprese con piani di investimenti rivolti alla crescita e all’innovazione.

 

 

Incassi

Costante l’andamento degli incassi rispetto ai termini di pagamento dato che a settembre circa il 74% ha dichiarato di riscontrare un andamento normale dei corrispettivi (a giugno si parlava del 76%); le tempistiche di attesa per i pagamenti restano sostanzialmente invariati: a giugno i giorni di attesa per i privati erano 81 e oggi 83, mentre quelli da enti pubblici restano identici e pari a 90 giorni.

 

 

Cassa Integrazione

Sempre bassa la percentuale delle imprese che ritengono di dover fare ricorso alla cassa integrazione: oltre l’86% ha risposto negativamente.

Leggero passo indietro, infine, per il grado attuale di utilizzo degli impianti da 79 si passa a 77,84.

 

 

Passando ai singoli settori i saldi tra imprenditori ottimisti e pessimisti evidenziano una tendenza non univoca.

 

“A riprova, in merito al comparto metalmeccanico, il saldo relativo all’occupazione è ritornato in territorio negativo con un balzo significativo verso il basso (da 8,89 a -2,38), mentre il saldo relativo alla produttività se pur in calo resta di segno positivo (da 13,64 a 2,38). In prospettiva il saldo per le esportazioni resta confortante a quota 5,56.

Per il comparto valvolame e rubinetteria l’outlook si presenta particolarmente positivo sulle esportazioni: il saldo da 9 balza fino a 19,05.

Infine, per il settore tessile ed abbigliamento, va segnalato che il saldo per l’andamento dell’occupazione, se pur in discesa, resta in territorio molto positivo (da 25 a 12,50), per i livelli di occupazione torna a 0 e per la redditività delle società da 0 sale a 25”.

 

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