Dopo aver affrontato a testa alta le dure battaglie nei tribunali e negli organi decisionali del calcio di questi mesi – per difendere la Pro, certo, ma anche per difendere il concetto di correttezza del calcio di cadetteria e della lega pro – si torna al calcio giocato, nella consapevolezza che se fossero state rispettate tutte le regole (ossia il format a 22 squadre della B e le giuste sanzioni per chi commette illeciti amministrativi) oggi la Pro Vercelli sarebbe in B. Ora, però, testa al derby, da affrontare con il cuore che la squadra ha dimostrato nelle partite che ha disputato fino ad oggi.
È questo il succo della conferenza stampa che, oggi, il numero uno della Pro Vercelli Massimo Secondo, ha convocato per il fare il punto della situazione dopo che la prima riunione del Consiglio Federale dell’era Gravina aveva preso atto, ieri, con una decisione non certo audace, del decreto del Consiglio di Stato, confermando il format della serie B a 19 squadre. E, anche se la Pro non rinuncerà a far valere i propri sacrosanti diritti in ogni sede opportuna, anche legale, come ha detto più volte Secondo, ora si torna al calcio giocato.
Sono stati mesi complessi quelli passati nelle aule federali e dei tribunali, che il presidente Secondo sottolinea siano stati affrontati facendo “un ottimo lavoro, cosa che ci è stata riconosciuta da tutti”. “Da giugno a oggi abbiamo percorso – ha aggiunto il Presidente della Pro – tutte le vie sportive e amministrative che era possibile percorrere perché fossero garantiti due principi fondamentali del modo del calcio: la correttezza e la certezza delle regole. Tengo a sottolineare che per me e per noi era fondamentale affermare due principi: uno che non si cambiano le regole in corsa – come è avvenuto per la lega di B da 22 a 19 squadre -. E poi che si creano dei debiti amministrativi è giusto che vadano puniti, purtroppo colpendo chi li ha fatti. Le regole sono sempre state queste. Se questi due punti fondamentali fossero stati rispettati, oggi noi saremmo in B. Purtroppo non è stato così”.
“Come abbiamo visto tutti – ha proseguito Secondo parlando ai giornalisti – sono successe cose strane, da un lato Fabbricini è stato quanto meno confuso, con i continui cambi di opinione sui format, a 19, a 22 per poi pentirsi e dire che forse non avrebbe preso tali deicisioni. E un po’ di delusione è arrivata anche da Gravina, che tr al’altro ho votato più volte. Non mi è piaciuta la sua dichiarazione sul fatto che avesse una sua idea alludendo alla B a 22 squadre, però i campionati ormai erano avviati e non si poteva fare altro” ha concluso il presidente facendo riferimento alla decisione quantomeno pavida del neo presidente Federale sul dispositivo del Consiglio di stato.
Secondo comunque non si dà affatto per vinto: “La Pro continuerà tutte le battaglie necessarie in sede giudiziaria, federale e amministrativa, perché per ora hanno prevalso solo coloro che hanno fatto delle forzature, oltretutto in assenza di pronunciamenti certi sulla questione format e ripescaggi, visto che una vera sentenza non c’è stata”.
Ora, però, per il presidente, è tempo che parli il campo. “Ci faremo sentire anche per i tempi dei recuperi che dobbiamo affrontare – 4 partite di campionato e una di coppa – perché non possiamo fare cinque partite in sequenza ravvicinata, assieme alle partite già in programma. Chiederemo che vengano fatte altre regole per un recupero su tempi più accettabili. Non giocando un giorno sì e un giorno no”.
La mente e la concentrazione ora va al derby e ai leoni della Pro che debbono ruggire.






la regola è: chi arriva ultimo retrocede.
giocate meglio e tornate in B. ancora meglio ed in A, il resto sono chiacchiere