Chiamparino: “Anche in Piemonte siamo pronti a chiedere più autonomia”

Torino – Il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, durante la conferenza stampa di fine anno, ha annunciato che anche il Piemonte, come già altre regioni tipo l’Emilia Romagna, ritiene di essere nelle condizioni di poter aprire un tavolo di trattativa con Roma per ottenere più autonomia e relative risorse su competenze oggi condivise con il Governo nazionale. Una posizione che desterà sicuro scalpore, visto che si tratta di un argomento molto caro alla Lega Nord, che in Lombardia ad esempio ha appena concluso un referendum proprio sul tema. Ma è lo stesso Chiamparino ha mettere i paletti di una autonomia piemontese in salsa Pd: “Continuo a rifiutare la logica referendaria alla Maroni-Zaia – ha detto infatti il governatore Pd del Piemonte -, perché, pur essendo legittime, hanno un profilo politico che non è il nostro. Diverso è cercare, come già altre Regioni, di vedere se, una volta raggiunta una ragionevole stabilità di bilancio, vi siano competenze che possano essere discusse, negoziate, trasferite con le risorse connesse alla Regione in alcuni campi come, ad esempio, Formazione professionale e Beni culturali. Ho chiesto al mio vice, Aldo Reschigna di approfondire il tema e, presto, potranno esserci le condizioni per tornarci sopra”. Si tratterà ovviamente di un tema che riguarderà il nuovo Parlamento, quando sarà eletto, ha precisato Chiamparino. Ma il sasso è lanciato.

Chiamparino ha poi parlato degli investimenti futuri che arriveranno a un miliardo di euro entro il 2020.

“Superati gli ostacoli più impegnativi per la messa in sicurezza del bilancio e tornati ad essere credibili nei confronti del Governo e del sistema imprenditoriale, abbiamo avviato una politica di investimenti che porterà in Piemonte, di qui al 2020, oltre un miliardo di euro, articolati su assi strategici come sanità, turismo, cultura, trasporti, infrastrutture e politiche sociali” ha detto il presidente della Regione, Sergio Chiamparino.

“Senza abbandonare l’impostazione rigorosa che ci ha permesso di mantenere i conti in ordine partendo da una situazione oltremodo critica – un impegno virtuoso riconosciuto anche dalla Corte dei Conti nel suo giudizio di parifica – nel 2017 abbiamo raggiunto traguardi importanti, confermando gli stanziamenti sul sociale, addirittura raddoppiando le borse di studio universitarie, portando avanti con successo la programmazione dei fondi europei, sostenendo il sistema culturale, con una particolare attenzione, in questo momento, a quello torinese”.

“Il lavoro di questi ultimi mesi – ha puntualizzato Chiamparino – ci ha consentito di assicurare al Piemonte, da qui al 2020, quasi un miliardo di euro di risorse del Fondo di sviluppo e coesione, metà da destinare alle infrastrutture e al materiale rotabile, metà allo sviluppo intelligente, alla banda ultralarga, al ripristino delle aree colpite da incendi ed alluvioni, alla realizzazione del Parco della Salute di Torino e della Città della Salute di Novara, per i quali manca solo la firma degli accordi di programma per far partire i lavori. Non va dimenticato il piano di edilizia sanitaria da 1,5 miliardi di euro, che consentirà di costruire nuovi ospedali e ristrutturare quelli esistenti”.

Tra gli altri punti toccati da Chiamparino vanno segnalati i fondi per stazioni sciistiche, il sostegno al Salone del Libro, l’iniziativa “Fabbriche aperte”, che ha portato quasi 5.000 persone a visitare i luoghi della produzione industriale piemontese, il finanziamento del Buono Servizi Lavoro e dei progetti di pubblica utilità, il potenziamento della rete ferroviaria passeggeri e del trasporto merci, la necessità di ridurre l’intervallo di entrata in funzione del “semaforo antismog” rispetto alle rilevazioni tecniche.

Gli interventi degli assessori, alla conferenza stampa, hanno voluto mettere in rilievo alcuni aspetti delle politiche regionali. Così il vicepresidente Aldo Reschigna ha rilevato che “chi pensa che questa legislatura faccia i conti solo con il rigore sbaglia di grosso”, che “la prospettiva è quella di una Regione che vuole riprendere a correre, e non a ripiegarsi su sé stessa per tamponare i danni del passato” e che “nel 2017 sono stati approvati dal programma Fsc interventi per 817 milioni, 138 saranno approvati a gennaio, mentre 193 milioni andranno poi alla banda ultralarga, investimenti che partiranno dal prossimo anno”. L’assessore Antonella Parigi ha voluto sottolineare che “stiamo mettendo in sicurezza i conti delle principali istituzioni culturali, ma la Regione non può essere l’unico interlocutore sia dal punto di vista delle risorse che da quello della programmazione”.
Per l’assessore Antonio Saitta “i conti della sanità piemontese sono in equilibrio, tanto che si sono potute effettuare 2.000 assunzioni e che i pagamenti dei fornitori ora avvengono in media entro 90 giorni e anche meno, e non più 350”. L’assessore Francesco Balocco ha fatto il punto sulla programmazione del Fondo sviluppo e coesione, che unitamente ad altre risorse regionali, statali e previste nei contratti di programma Rfi e Anas consentiranno di attivare investimenti complessivi sul sistema infrastrutturale e della mobilità (rinnovo parco rotabile, treni, tram e bus, ammodernamento e potenziamento rete ferroviaria e viaria) per oltre tre miliardi di euro escludendo le grandi opere Torino-Lione e Terzo Valico, più altri 300 milioni per il dissesto idrogeologico.

Per quanto riguarda Finpiemonte, Chiamparino ha dichiarato che la società continua ad operare senza venir meno agli impegni assunti, che il passaggio a intermediatore finanziario richiede un potenziamento del management già previsto, mentre l’assessora Giuseppina De Santis ha annunciato che il consiglio di amministrazione ha autorizzato l’apertura con la Banca europea degli investimenti di finanziamento da 75 milioni di euro.

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