Vercelli – Dell’umanità fanno parte (purtroppo) gli studenti liceali cretini di Padova che, per festeggiare il compleanno di uno di loro hanno preso a calci una povera e indifesa gallina, ma anche (per fortuna) le centinaia di persone che oggi a Vercelli hanno portato in chiesa i loro animali (cani, gatti, conigli) per farli benedire in occasione della festa di Sant’Antonio Abate nella chiesa dell’ominima Confaternita dell’omonima via.
Come sempre si è trattato di un rito molto suggestivo, ripetuto per tre volte: alle 9, la messa, con la benedizione sia del pane sia degli animali, è stata celebrata da don Fabio Negri; alle 11 (la messa con le autorità: tra le altre c’erano sindaco, prefetto e questore) e alle 17 dal paerroco del Duomo monsignor Pino Cavallone.
Ricordiamo che il Santo celebrato non è il Sant’Antonio più famoso di Padova, ma il cosiddetto Santo del Deserto, un eremita che nacque in Egitto nel 250 dopo Cristo e che visse ben 106 anni. E’ considerato il protettore degli animali perché, con i suoi confratelli (gli antoniniani) allevava maialini.
Al termine delle funzioni, il priore della Confraternita Giulio Pretto, cui si deve la riproposizione di questo antico e amatissimo rito, ha ringraziato i sacerdoti ed i presenti.