Dopo le angosce del soldato nazista Christopher Mayer in “Le ferite dell’anima” ed i thriller ambientati in Islanda (dove andò a vivere per un anno), “Il Piccolo popolo”, e “in Louisiana, “Margret”, (libri usciti da “Effedì”), lo scrittore vercellese Edoardo Sarasso Innocenti adesso si cimenta in un horror che tra l’altro gli consente di parlare di una sua grande passione: la boxe.
E infatti un uscita, da “Albatros”, “Memorie di un pugile senza nome”.
Nel libro, che avrò la prefazione di Barbara Alberti e del criminologo Alessandro Meluzzi, Sarasso Innocenti narra di S., un pugile, appunto, senza nome, che, dopo la fine di una grande storia d’amore e il fallito tentativo di riconquistare un titolo pugilistico, decide di tornare nell’isola dove aveva trascorso le vacanze con l’ex fidanzata, per andare a lavorare nell’hotel dove aveva soggiornato. Lì lega con alcuni colleghi, ma a tormentare la sua esistenza, già problematica, ecco profilarsi la minaccia di uno spettro.
C’è molta curiosità per questa nuova opera del ventinovenne scrittore vercellese, che si è laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggio dei Media, che è appassionato di arti marziali e che, no n va dimenticato, è il fratello di una delle più interessanti cantautrici italiani, Francesca, premio della Critica nel 2017 al Festival Musicultura di Macerata.