“Tutte le mie opere in mostra sono state possedute o almeno viste da Angelo, l’Amico di una vita”

L’inaugurazione della mostra (foto Renato Greppi)

“Gran parte, per non dire tutte, le opere di questa mostra sono state in possesso o almeno viste da Angelo. Ecco perché sono felice di questa personale, di cui già il titolo dice tutto: ‘L’amicizia di una vita’. L’amicizia tra Angelo e me”. 

Era davvero commosso, ieri, Gastone Cecconello all’inaugurazione della mostra in Santa Chiara voluta dall’Associazione “Angelo Gilardino” e dal Comune per celebrare un legame, umano e artistico, durato più di sessant’anni tra il grande compositore, chitarrista e didatta vercellese ed il pittore con cui egli condivideva, a partire dal 1957, il piccolo atelier artistico ricavato in un alloggio di via Gallardi, quello della famiglia Cecconello.  In quella stanza “che sapeva di trementina” il sedicenne Angelo Gilardino si perfezionava, da autodidatta, nello studio della chitarra, e il quindicenne Gastone Cecconello disegnava e dipingeva con la foga di quell’età e con l’ingegno del predestinato. Pure lui da autodidatta.

L’artista firma il catalogo al sindaco Corsaro (Greppi)

La vita, da allora, non li ha mai più separati: ogni giorno nei vari atelier aperti a Vercelli, ad Olcenengo ed ora a Salussola, Cecconello ascoltava e ascolta musica classica, ma soprattutto la musica di Gilardino; mentre nelle varie abitazioni vercellesi del compositore – corso Fiume, via Monte di Pietà, via Failla, corso Prestinari – ci sono sempre stati più quadri di Cecconello. E tutto ciò fino al 14 gennaio 2022, giorno della morte del più importante compositore per le sei corde che il mondo abbia mai avuto.

La Mostra in Santa Chiara riannoda quel legame, lo percorre, lo decifra. Guardi le opere di Cecconello e assimili, attraverso le parole di Gilardino (il critico-amico di un’intera vita) “i temi scottanti della condizione dell’uomo d’oggi”. C’è un quadro che si intitola “Conflitto”. In alto, i famosi assemblaggi degli “omini” antropomorfi, il marchio d’artista. Omini bianchi e omini scuri. Escono dall’assemblaggio, si scontrano e cadono formando una drammatica collinetta in cui adesso emerge un terzo colore: il rosso del sangue. Qui c’è la strage del 7 ottobre nei kibbutz,  c’è Gaza adesso, c’è il martirio dell’Ucraina. Cose che Gilardino non ha visto, ma che l’amico Gastone continua a raccontare. Soprattutto e ancora a lui.

La Mostra ha colpito tutti i tantissimi che sono accorsi all’inaugurazione, sindaco in testa. E l’uomo che, con Corsaro, l’ha fortemente voluta, il presidente dell’Associazione “Angelo Gilardino”, il grandissimo chitarrista bresciano Marco de Santi, ha poi sottolineato, con orgoglio, l’iniziativa parallela della Mostra diffusa nelle vetrine di dieci negozi vercellesi  he espongo, globalmente, un’atra cinquantina di opere (quadri e sculture), che si aggiungono alle ottanta in Santa Chiara.
Accanto a de Santi, due esponenti di spicco dell’Associazione che ha appoggiato il progetto della Mostra diffusa: il presidente Ascom Angelo Santarella e il consigliere nazionale di Confcommercio Tony Bisceglia. Tantissimi gli artisti presenti.

Per l’amministrazione comunale, oltre al sindaco c’erano il presidente del Consiglio comunale Romano Lavarino e il suo vice Gianni Marino; presente anche l’ex sindaco Gabriele Bagnasco.

La vetrina del negozio di antichità di Claudia Bellaguardia con le opere di Cecconello

La Mostra “L’Amicizia di una Vita”, che fa parte della rassegna “Il legno che canta”, si concluderà il 31 marzo; si può visitare tutte le settimane, da venerdì a domenica, dalle 16 alle 19. Il bellissimo catalogo sarà offerto a tutti coloro che si iscriveranno all’Associazione “Angelo Gilardino”. Tutte le modalità per farlo si trovano sul sito “Associazione Culturale Musicale Angelo Gilardino”.

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1 commento

  1. Se un merito,
    e non è l’unico,
    va riconosciuto
    all’uomo e all:artista
    è la modestia dimostrata
    nel farci sapere che tutte
    le opere in esposizione
    son state possedute
    o almeno viste,
    dall’illustre amico.

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