Al Ducale.Lab approda l’Arpeggione di Schubert

 

Vercelli – Per il terzo appuntamento con i concerti-aperitivo del Ducale.Lab, domani, venerdì, al Museo Leone, torna una giovane ma relativamente vecchia conoscenza dei fans della Ducale: il giovane violoncellista della Ducale Junior Davide Maffolini, ammirato di recente in Santa Maria Maggiore. Vi torna con un altro giovane di grande avvenire, il pianista Francesco Maccarrone, per proporre, i duo, l’Arpeggione di Schubert e cinque pezzi (Stücke  im Volkston) di Schumann.

Francesco Maccarone

Il duo Maffolini-Maccarone – che si è costruito due anni fa al Conservatorio “Verdi” di Torino – è stato, a giudizio della commissione che ha scelto  i musicisti di questa quarta edizione di Ducale.Lab, il miglior “ensemble” tra quelli che si sono presentati alle selezioni. Per questo motivo, domani riceveranno da Franco Vercellotti la borda di studio in memoria della moglie, Maria Cerruti, nota insegnante dello Scientifico e appassionata melomane.

Il concerto incomincerà alle 18 e i biglietti (prezzo 5 euro, prelazione agli abbonati del Viotti Festival) saranno messi in vendita all’ingresso del Leone a partire dalle 17,30. Dopo il concerto, come sempre, l’aperitivo per il pubblico.

Due parole sulla Sonata di Schubert, scritta originariamente appunto per essere eseguita dall’arpeggione con il pianoforte. Inventato dal liutaio viennese Johann George Staufer era un no strumento decisamente bizzarro: una sorta di viola da gamba, ma anche di chitarra ad arco, appunto a sei corde, come la chitarra, anche se si suonava come un violoncello. 

Scritta da Schubert nel  1824, la “Sonata” venne tenuta a battesimo dal probabilmente unico virtuoso dello strumento, Vincent Schuster, accompagnato al pianoforte dallo stesso Schubert. Caduto presto nel dimenticatoio l’arpeggione (che rimane nella memoria della storia della musica solo grazie alla sonata di Schubert), oggi il brano di esegue – appunto come avverrà domani – con il violoncello e con la viola.

Recentemente, il compositore e chitarrista vercellese Angelo Gilardino ha composto un concerto per chitarra e orchestra ricavandolo appunto dall’Arpeggione schubertiano.

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