Anche un “Smile” inatteso tra le incompiute di Orizio e Rimonda con la Ducale

C’è una peculiarità che distingue le stagioni concertistiche della Camerata Ducale da tutte le altre, ed è la ricerca, da parte di Guido Rimonda e di Cristina Canziani ed ora, sempre più spesso, con la figlia Giulia, delle novità, dell’originalità. Nessun concerto del Viotti Festival assomiglia al precedente e al successivo, perché in ciascuno di essi c’è una nota distintiva, che lo caratterizza, beninteso sempre a livelli qualitativi superiori.

Ad esempio, il concerto di ieri sera al Civico, in cui Guido Rimonda presentandosi da solista, ha ceduto la direzione della sua Ducale ad un collaudato maestro qual è Pier Carlo Orizio, era centrato sul tema delle opere incompiute. Oltre alla celeberrima Sinfonia di Schubert, che attesta l’incompiutezza a partire dal titolo, il Concerto giovanile di Beethoven per violino e orchestra WoO 5, troncato sull’iniziale Allegro con brio. E poi, per completare il programma, un Entr’act sempre di Scubert  tratto dalla musica di scena “Rosamunde”, in qualche modo legato alla sua “Incompiuta”, e due pagine tanto diverse quanto accomunate da una comunicativa assai accattivante: la Serenade Mélancolique di Cajkovskij e l’Ave Maria di Max Bruch.

E in questa serata così particolare poteva mancare quello che in termini di pittura potremmo definire un taglio di Fontana? Non di certo, perché Rimonda e Orizio, prima dell’intervallo, hanno inserito lo “Smile” di Chaplin che dà il titolo al fortunatissimo cd della Ducale con alcune tra le più famose colonne sonore della storia del cinema.

Il concerto, non c’è bisogno di aggiungerlo, è stato bellissimo e la Ducale, in formazione da grande  orchestra sinfonica, perfetta. Applausi continui del pubblico che ha ripreso ormai a riempire il Civico come ai tempi pre-Covid: un buon segnale.

A proposito di concerti originali: il prossimo, sabato 23, avrà per protagonista Simone Rubino, un fantastico percussionista che suona anche Bach, con la marimba e con il vibrafono. Non perdetevelo.

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