Giovedì alle 18 in via Somalia 36 si apre la casa-museo Mario Carrara

Una bella immagine di Mario Carrrara tratta dal sito di Meeting Art

Scomparso nel marzo del 2020, a 74 anni, Mario Carrara è stato uno degli imprenditori più importanti degli ultimi cinquant’anni a Vercelli: partendo da una stanza d’albergo a Borgosesia in cui organizzava aste di tappeti, è riuscito a creare con genialità, gusto e passione una Casa d’Aste, la Meeting Art, che oggi è tra le più importanti dell’Italia intera. E domani, giovedì, alle 18, la sua abitazione di via Somalia, 36 diventerà una casa-museo, sul modello di quella di Lucio Dalla a Bologna.

Per l’occasione sarà allestita una importante mostra con opere di Christo il maestro della “land art” bulgaro di nascita e newyorchese d’adozione che, con la compagna Jeanne-Claude, ha cambiato la storia dell’arte mondiale, rendendo le cose comuni,  gli spazi naturali e gli edifici oggetti privilegiati della comunicazione artistica.

Oltre alla mostra dedicata a Christo, è prevista l’esibizione di un’altra vera eccellenza vercellese, la violinista Giulia Rimonda, figlia d’arte e leader della Camerata Ducale Junior (CDJ).

UNA VITA DA ROMANZO, A PARTIRE DA CAMERI

La storia di Mario Carrara sarebbe degna di un romanzo. Nato il 22 ottobre del 1945 a Roma, aveva fatto il militare nell’Aeronautica, come aviere, a Cameri. E lì aveva incominciato a conoscere e a legarsi alla nostra terra. Poi era tonato a Roma dove aveva aperto un bar e, nella Capitale,  che ha continuato ad avere nel cuore per tutta la vita, aveva conosciuto Oliviero Bragolusi che gli aveva proposto di andare ad occuparsi con lui di una galleria a Padova che si chiamava appunto “Meeting Art”. Intanto, Carrara si era trasferito a Grignasco e viaggiava tra la Valsesia e Padova, fino a quando ha deciso di aprire una propria galleria, a Borgosesia, mantenendo il nome di “Meeting Art”.

Carrara con. Il suo staff e con Philipp Daverio (Dal sito Meeting Art)

L’IDEA VINCENTE DELLE ASTE TELEVISIVE

In quegli anni sono accaduti altri fatti decisivi: per primo, in Liguria, a Pietra Ligure e a Varazze, ha conosciuto collezionisti d’arte lombardi che lo hanno contagiato con la loro passione per i quadri in generale, e soprattutto per l’arte moderna: da lì il suo allargamento di orizzonti prima a Biella e Cossato e poi il passo decisivo a Vercelli, nel negozio ex Marelli di corso Libertà. E poi, per secondo, la scoperta di Telesubalpina e la scommessa delle aste televisive, favorita anche dalla nascita della televisione a colori. In quel campo Carrara fu un pioniere e un innovatore e quella della televisione (successivamente si era trasferito a a Video Vercelli, poi diventata VideoNord , e adesso le aste sono sul canale 825 di Sky, Su People Tv e su Rete 7) fu veramente l’idea vincente e trascinante. Ai quadri si sono aggiunte le aste sui gioielli e sugli orologi ed il manager-banditore Mario Carrara è diventato un personaggio conosciuto e apprezzato in tutt’Italia: la sua “Meting Art”, spostata nella sede attuale di corso D’Adda, 7 ha fatturati tali da essere diventata la prima azienda di Vercelli, nonché la prima Casa d’Aste d’Italia.

Il memorabile 13 dicembre 2015 con Dario Fo (dal sito Meeting Art)

QUEL GIORNO CON DARIO FO

Tante aste di successo, ma una rimarrà per sempre nella storia di Vercelli: quella del 13 dicembre 2015, quando a “presentare” in diretta i suoi quadri in corso d’Adda arrivò nientemeno che il premio Nobel Dario Fo, che aveva allora 89 anni, e che sarebbe morto dieci mesi dopo. Di quell’asta tutti ricordano ancora la passione di Fo (abbinata a quella di Carrara) nel proporre le sue opere ed il successo ottenuto da un grande quadro del drammaturgo, attore e regista lombardo intitolato “San Francesco parla agli uccelli”. Tutto il ricavato di quel giorno andò all’associazione benefica che Fo e la compianta Franca Rame avevano fondato a favore dei disabili.

MAIN SPONSOR DELLA PRO VERCELLI

Al di là di quell’evento epocale e di tante altre aste e di ospiti illustri (ad esempio Philippe Daverio)  Mario Carrara è stato anche un filantropo: innumerevoli le sue iniziative (molte delle quali mai pubblicizzate) e a favore dei bisognosi e leggendaria la sua generosità verso gli artisti vercellesi, che egli ha sempre valorizzato fin da quando era ancora in casa Marelli.

Nella biografia comparsa sul sito ufficiale di Meeting Art, si ricorda che, malgrado la sua passione per il tifo giallorosso, egli fu anche il main sponsor della Pro Vercelli in serie B. E, a proposito di supporto alle iniziative lodevoli a favore della città, posso testimoniare personalmente il supporto che diede al Comune nell’organizzazione della mostra in Arca per il centenario della nascita di Renzo Roncarolo. Maura Forte, la sindaca di allora, lo inserì nel comitato organizzatore di cui facevano parte, tra gli altri, il critico d’arte Pierluigi Pensotti e Angelo Gilardino. Fatta la scelta dei quadri di Roncarolo da esporre (una cinquantina), si trattava di incorniciarli. Carrara disse subito: “Ci penso io”. E lo fece.

E ADESSO IL TIMONE E’ PASSATO AL FIGLIO

Dopo la scomparsa del padre è Pablo Carrara a guidare, con competenza, passione e riconoscenza nei confronti del genitore – e sempre nel solco delle iniziative benefiche – la Casa d’Aste di corso d’Adda, avvalendosi die due persone di assoluta fiducia e di valore come il fratello Patrick, che ricopre il ruolo di amministratore delegato e della neo “maestra del lavoro” Carola Casazza, che è vice presidente.  La casa-museo che sarà inaugurata domani è il giusto riconoscimento ad un uomo che ha pensato in grande, nobilitando la nostra città.

                                                                           Edm

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