Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci dalle Classi V A e III B – Servizi socio-sanitari dell’Istituto professionale “B.Lanino”
In questi giorni abbiamo avuto modo di leggere in classe un articolo di Vittorio Feltri intitolato “I buoni senza medaglia” e la discussione che ne è scaturita ha suscitato alcune riflessioni ; è vero che noi certi modi di pensare li abbiamo un po’ nel DNA, visto il nostro indirizzo di studi, cioè i “Servizi socio-sanitari”, che ci porta a voler migliorare le condizioni di vita di tutti quelli che ci circondano, però è proprio vero che senza tante storie il bene si fa, se uno vuole, non si chiede nulla a chi tende la mano né l’età, né da dove viene , la si tende e basta, se si vuole.
La si tende a quelle persone in fila, senza luci e clamori, file spesso nascoste per vergogna e disattenzione e che facciamo finta di non vedere : single, coppie con figli, gente che vive per strada o il vecchietto che alla fine del mese con quei soldi non arriva di certo… Occhi e volti che non chiedono carità, ma dignità persa, magari, davanti a una slot machine o a una striscia di coca, nel baratro dell’alcol o in quello dei debiti. Persa sui marciapiedi della città “per bene” o nelle periferie degradate . Come dicono due sacerdoti in gamba come don Alberto D’Urso e don Franco Lanzolla, che hanno organizzato un pronto soccorso del bene nella loro città, come tanti altri sacerdoti che si spendono sulle nostre strade, se si vuole, la porta del cuore si apre . Basta a volte anche solo un sorriso e una stretta di mano per farti sentire meno solo e disgraziato. Un sorriso e una mano da parte dei tanti volontari che non fanno poi tanto chiasso nel fare il bene. Ce ne sono ovunque, in tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia, che collaborano a creare l’Emporio della Solidarietà: supermercati gratuiti e aperti a chi ha fame.
Ne sono un esempio pensionati che mettono al servizio degli ultimi esperienza e professionalità, magari come quei medici di Borgomanero che hanno messo a disposizione il loro impegno per i poveri, o giovani che donano entusiasmo ed energia per l’altro.
Ecco, anche noi, senza voler farci belli, abbiamo voluto quest’anno contribuire nel nostro piccolo, collaborando alle attività del Banco Alimentare perchè ci crediamo e basta.