Sulla targa c’è l’impeccabile motivazione: “Sulle ali della Musica porta il nome di Vercelli nel mondo”. E non poteva essere sintetizzato meglio il motivo per cui il Premio “We Build” 2020 (non consegnato l’anno scorso a causa della pandemia) è stato assegnato dal Kiwanis Club di Vercelli alla Camerata Ducale. Il tutto alla presenza delle autorità e del Luogotenente governatore del Kiwanis Distretto Italia-San Marino Domenico La Mantia.
La cerimonia si è svolta nel tardo pomeriggio di oggi nel cortile di Casa Alciati del Museo Leone, prestigiosa sede dove, tra l’altro, la Ducale è di casa perché ogni anno vi organizza concerti importanti e, soprattutto, la fortunata rassegna “Ducale.LAb”.
Il riconoscimento è stato consegnato a Cristina Canziani e a Guido Rimonda dal presidente del Kiwanis Luca Brusotto, che tra l’altro è anche direttore del “Leone”, dopo brevi interventi dello stesso Brusotto, del presidente del Museo Gianni Mentigazzi e del sindaco Andrea Corsaro. Quest’ultimo ha detto: “Non poteva esserci scelta migliore perché la Camerata Ducale è una ricchezza per la nostra città”.

Poi, la consegna del riconoscimento, che in passato è andato a istituzioni e personaggi prestigiosi: da “Specchio dei Tempi” de La Stampa al pluri medagliato delle Olimpiadi Giovanni Pellielo, dagli imprenditori Sergio e Luigi Loro Piana al sacerdote dei poveri don Luigi Longhi. Cristina Canziani ha ringraziato con parole commosse, dicendo che “Per noi Vercelli è sempre stata non una città, ma ‘la’ città. Una sorta di vocazione, come quella per la figura di Viotti”.
E, a proposito di Viotti, Rimonda ha ringraziato in musica eseguendo, con il suo Stradivari 1721 una cadenza dal Concerto numero 19 di Viotti e poi la celeberrima “Meditazione in Preghiera”, sempre di Viotti, una sorta di inno nazionale per Vercelli.

E a proposito di grandi vercellesi che hanno fatto riscoprire il nome di Viotti, sottolineiamo come nel 1997, a dodici anni dalla scomparsa, il “We Build” fosse stato attribuito alla memoria del professor Joseph Robbone. La consegna di oggi alla Ducale, che si è riproposta di far conoscere in tutto il mondo la musica di quel grande violinista e compositore di Fontanetto Po fatto rivivere da Robbone, dopo troppi anni di oblio da parte del mondo della musica italiano, è stata una sorta di passaggio, nel tempo, della fiaccola. La fiaccola della cultura, della bellezza, dell’importanza della nostra musica. Con la quale Vercelli vola in alto, molto in alto.





