Viotti Festival: sabato sera il Trio Chagall sostituisce il Quartetto Adorno al Civico

Edoardo Grieco violino Francesco Massimino violoncello Lorenzo Nguyen pianoforte

Gli imprevisti accadono, e naturalmente neppure il XXIV Viotti Festival ne è immune. Un improvviso problema di salute di uno dei componenti ha costretto il Quartetto Adorno a non potersi esibire. In sostituzione, l’organizzazione del Festival ha invitato una formazione cameristica di giovani talenti in ascesa nel panorama internazionale.
Sabato 11 dicembre al Teatro Civico di Vercelli (ore 21, concerto in abbonamento), sarà infatti protagonista il Trio Chagall, già apprezzato dal pubblico vercellese nelle passate edizioni, con un programma che promette intense emozioni.

La serata si apre con lo splendido “Trio op. 1 n. 3” di Beethoven, sul valore del quale basti ricordare un aneddoto. Haydn, alla cui garbata cantabilità il giovane Beethoven si ispirò molto, espresse qualche riserva perché probabilmente un po’ lontano dal suo modo di sentire. Come avranno occasione di raccontare i protagonisti del concerto nell’incontro con il pubblico (mezz’ora prima del concerto, nel ridotto del teatro) il Trio opera  1 n. 3 è oggi considerato, invece, il più geniale ed innovativo.

Un’altra curiosità è legata alla seconda composizione in programma, ossia il Trio n.2 in einem Satz dell’argentino d’origine russa Mauricio Kagel. Il Trio fu infatti terminato l’11 settembre 2001, appena qualche ora prima che Kagel sapesse dell’attentato alle Torri Gemelle. L’autore, che dedicò l’opera ai tragici fatti di New York, disse poi di aver vissuto quasi un triste presagio dell’evento, sensazione che si percepisce con evidenza nel clima teso e drammatico dell’opera.

Concluderà il programma il concerto il Trio op. 8 n. 1 di Shostakovich, composto quando l’autore aveva appena 17 anni. Un’opera più che giovanile, ma già così profonda, incantata, a tratti ossessiva e sapientemente dissonante da riuscire a racchiudere, come in uno scrigno prezioso, tutti i tratti salienti dello Shostakovich successivo.

Ed ora qualche parola sul “Chagall”. Definito su Archi Magazine “un trio giovanissimo ma già molto maturo nella ricerca di soluzioni interpretative raffinate”, il Trio Chagall è stato fondato nel 2013 da Edoardo Grieco (violino), Francesco Massimino (violoncello) e Lorenzo Nguyen (pianoforte) presso il Conservatorio di Torino. Il nome Chagall è un omaggio al celebre pittore, da sempre fonte di ispirazione per il Trio e ammirato per i suoi legami con la musica e per la forza espressiva nell’uso del colore.

Il Trio Chagall si è recentemente distinto grazie alla vittoria del secondo premio (con primo premio non assegnato) alla XX edizione del Premio Trio di Trieste, dove ha conquistato anche i premi speciali “Dario de Rosa” per la migliore esecuzione di un brano di Schumann, “Fernanda Selvaggio” come miglior Trio e “Young Award” come ensemble più promettente. Con soli 20 anni di età media, il Trio è risultato il più giovane ensemble da camera premiato nella storia della manifestazione.

E questi  sono solo gli ultimi di una serie di successi, tra i quali si segnalano la vittoria ad Amadeus Factory (2018) – il primo talent dedicato ai giovani artisti dei Conservatori italiani – e l’affermazione al Concorso Città di Giussano (2019). Dal giugno 2019 partecipa al progetto Le Dimore del Quartetto.
Attualmente il Trio Chagall prosegue gli studi con Antonio Valentino e il Trio Debussy e frequenta il Master di alto perfezionamento con il Trio di Parma e Pierpaolo Maurizzi. La formazione riceve inoltre preziosi consigli da Marco Zuccarini, Amiram Ganz e Christian Schuster dell’Altenberg Trio Wien e da Bruno Giuranna (Trio Italiano d’Archi). Dal 2020 il Trio è supportato dalla Fondazione De Sono nel perfezionamento dei propri studi.
La formazione è impegnata in un’intensa attività concertistica che l’ha vista esibirsi in sedi prestigiose (Musei Vaticani, Teatro dal Verme e Conservatorio di Milano, Teatro Giuseppe Verdi di Trieste, Sala Sassu di Sassari) e come ospite di autorevoli istituzioni, tra le quali Unione Musicale di Torino, Bologna Festival, Società del Quartetto di Milano, Accademia Chigiana di Siena, ACM – Chamber Music di Trieste, Società Umanitaria di Milano.

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1 commento

  1. Non tutto il male vien a nuocerci. Per prima cosa dobbiamo ringraziare i “disponibili” che sapranno contagiare il pubblico con la propria arte,
    e menomale che l’indisposto è stato diagnosticato tempestivamente per quel che è.. immagino.. un “positivo del Covid”… se la circostanza fosse rimasta sconosciuta, con gli assembramenti che si danno regolarmente al Civico avremmo avuto un focolaio, sia pur molto musicale. Figuraccia immeritata e fischi provenienti dal loggione all’indirizzo del Sindaco delle mascherine.

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