Un accoltellato nel parcheggio: chiusa dal questore per una settimana nota discoteca vercellese

Il questore di Vercelli ha chiuso per sette giorni, ai sensi dell’articolo 100 del Testo unico delle Leggi di sicurezza, una “nota discoteca della zona”, di cui non viene fatto il nome.

La decisione è stata presa dal questore perché domenica sera un giovane, da poco maggiorenne, è stato accoltellato nel parcheggio del locale, riportando ferite giudicate guaribili in un mese, mentre un suo amico è stato preso a pugni, ed ha una prognosi di dieci giorni.

Si tratta della discoteca, appena riaperta, con capienza ridotta del 50 per cento per le norme anti-Covid, all’interno della quale, proprio nei giorni scorsi, erano stati individuati sei ragazzi, alcuni dei quali armati di coltello, che avevano sviluppato la tecnica di strappare le catenine dal collo degli avventori che stavano ballando. Quei ragazzi erano stati colpiti dal provvedimento Dacur, una sorta di Daspo per i frequentatori di locali pubblici, con il divieto di entrare in quella discoteca.

Ma evidentemente gli specialisti in questa tecnica criminosa sono più di sei, visto che la sera di domenica scorsa è di nuovo successo. Solo che la mancata vittima ha reagito e c’è stato un duro scontro tra un gruppo di giovani che sosteneva l’aggressore e un altro gruppo di amici del giovane aggredito.

E’ intervenuta la vigilanza del locale, che ha ha bloccato la rissa e fatto uscire separatamente  i due gruppi dalla discoteca, commettendo però l’errore, secondo la questura, di non aver avvisato anche le forze dell’ordine: così facendo, la lite è proseguita all’esterno del locale con le gravi conseguenze che abbiamo detto e che potevano essere ancora più drammatiche.

Di qui il provvedimento di chiusura della discoteca (si tratta del Globo di Borgovercelli) che, come precisa il comunicato stampa della questura, “non è diretto a punire il gestore del locale, anche se naturalmente ne subisce le conseguenze negative di carattere economico”. Il provvedimento, ribadisce la questura, serve a tutelare l’incolumità degli avventori, contando di poter individuare e colpire gli autori dell’aggressione al giovane ferito e ai suoi amici, Sull’accaduto sono ovviamente in corso le indagini per individuarli.

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1 commento

  1. Io seguo con interesse le vicende di cui qui si tratta e mi adopero per suggerire soluzioni. Come detto nel commento a proposito degli strappatori-di-catenine, usando toni di lieve e gradevole sarcasmo:
    “gli specialisti in questa tecnica criminosa sono più di sei”
    .. forse sono tantissimi e potrebbero arrivare anche da fuori città.. persino dall’estero, di conseguenza rinuncerei a credere di poter neutralizzare il fenomeno con tutta la categoria .. farei una proposta specifica alternativa. Mantenere aperto il locale, risparmiare alla polizia le noie dell’intervento .. limitarsi a porre un cartello vicino all’entrata, un segnale di pericolo (tipo quelli triangolari in uso per regolare la circolazione stradale) .. con in mezzo al tracciato rosso di forma triangolare una luccicante catenina, meglio per esagerare col realismo, in oro placcato con eventuale dispositivo di allarme collegato ai CC.
    Di tal guisa quei professionisti potranno in maniera del tutto prevedibile e giustificata (per la presenza del cartello esterno) mettere in opera i propri tentativi di rapina e dar il via a tutte le scazzottate possibili di cui le persone per bene (se ce n’è) non potranno mai lamentarsi (sempre per via del cartello). La società avrebbe svolto il proprio compito nel dar rifugio a chi ha bisogno di menar le mani, come si usa dire del ring per la boxe che ha tenuto lontano dalla strada intere generazioni di sbandati.

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