Trino: accordo storico verso una moschea senza barriere per le donne

 

 

La moschea di Trino Vercellese, probabilmente la più grande del Piemonte Orientale, sarà protagonista di un accordo storico nel mondo dell’Islam, vedendo abbattere un muro che fino a oggi ha separato i locali, circa 240 metri quadri, dove predica l’imam agli uomini e lo stanzino dove le donne possono seguire le stesse preghiere, ma tramite una tv a circuito chiuso. Il tutto in cambio delle autorizzazioni necessarie a fare in modo che i locali utilizzati fino a oggi, in uno stabile dell’area industriale gestito dall’associazione Al Ferdaouus, possano avere tutte le autorizzazioni necessarie per un luogo di culto.

 

L’accordo potrebbe arrivare grazie alla mediazione dell’attuale, e appena insediata, nuova giunta, su impulso del vice sindaco Roberto Rosso, politico di lungo corso, assieme al sindaco Daniele Pane – in una giunta a trazione anche leghista – che ha avuto l’idea di proporre: “Abbattete le divisioni fra uomini e donne durante la preghiera e concederemo le autorizzazioni”.

 

L’Imam trinese Omar Ali, egiziano di 35 anni, avrebbe deciso di accettare la sfida per un cambiamento culturale e, dopo una serie di colloqui anche con l’Imam di Firenze, pare che l’accordo possa realizzarsi. La trattativa non è stata facile. All’inizio, infatti, la comunità islamica di Trino, che conta circa 650 cittadini di nazionalità marocchina, non avrebbe reagito bene. Poi, però, anche grazie proprio alla mediazione di Rosso che ha contattato Izzedin Elzir, l’imam di Firenze che da sette anni è presidente dell’Unione delle comunità islamiche italiane, chiedendogli cosa ne pensasse, la questione si è sbloccata. La sua risposta, positiva, ha avuto un certo peso negli ambienti più moderati della comunità musulmana di Trino. Così il muro potrà essere abbattuto. E sarebbe la prima volta in Italia.

 

La notizia, riportata dal Corriere della Sera, ha fatto il giro del web, portando Trino alla ribalta nazionale tanto che stamani in diretta il sindaco Pane è stato intervistato da Radio 24.

 

 

Daniele Pane e Roberto Rosso, sindaco e vice sindaco a Trino

“Durante la campagna elettorale – spiegano Roberto Rosso e Daniele Pane – avevamo avuto modo di parlare con la comunità musulmana, e visitare la moschea di Trino che attualmente ha sede in un locale che non ha la destinazione corretta di luogo di culto. Gli uomini si riunivano per la preghiera in una parte dei locali, più ampia, con finestre, davanti all’Imam. Alle donne, invece, era destinato uno stanzino separato, in cui vedevano l’Imam guidare il rito da una TV a circuito chiuso. Una situazione che fino a oggi, dalla precedente amministrazione, non era mai stata sanata. Allora abbiamo detto alla comunità islamica che se avessimo vinto le elezioni la moschea in quelle condizioni sarebbe stata chiusa. Eravamo disposti a concedere le autorizzazioni necessarie alla messa in regola se loro avessero rispettato l’articolo 3 della Costituzione Italiana, abbattendo i muri e facendo pregare nello stesso spazio uomini e donne. Stessi diritti per tutti, insomma”.

Dalle parole ai fatti, dopo le discussioni, tra Iman e tecnici, e gli accordi, a breve si arriverà a formalizzare i passi necessari per rendere operativo l’accordo. “Così Trino sarà la prima città d’Italia ad avere una comunità islamica liberale” concludono gli amministratori.

 

Sulla questione l’Iman di Firenze, sul Corriere, ha dichiarato poi: “La strada da seguire è questa. La separazione tra i sessi non corrisponde ai dettami di Maometto, che non ne ha mai parlato. È una consuetudine nata da una lettura estrema e parziale del messaggio coranico. Ormai è vecchia, da superare. Il nostro compito, come musulmani italiani, è proprio quello di indicare la direzione per un Islam moderno e integrato. Ben venga l’esempio di Trino”.

 

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