Vercelli – Come se ce ne fosse ancora bisogno, Vercelli risponde alla trita e assurda litania del “nella nostra città non si fa mai niente”, ospitando a sei giorni di distanza l’uno dall’altro, due grandi musicisti, due veri “draghi” nei loro àmbiti strumentali: sabato sera, grazie alla Camerata Ducale e al “Viotti Festival”, sarà di scena al Civico la grandissima violinista italiana di origini armene Sonig Tchakerian; sei giorni dopo, e cioè venerdì 20 aprile, sempre al Civico, stavolta a cura della Società del Quartetto, suonerà invece l’importante pianista russo, naturalizzato italiano, Boris Petrushansky, l’ultimo allievo del sommo Heinrich Neuhaus.
Due concerti notevoli, anche per i programmi. La Tchakerian proporrà, con la Camerata Ducale, tre Concerti di Bach: quelli in la minore, mi maggiore e re minore per violino, archi e basso continuo (nel terzo, per due violini, l’altro protagonista sarà Guido Rimonda); poi la Ducale interpreterà, sempre di Bach, il Terzo brandeburghese.
Petrushansky, invece, suonerà, anche in omaggio all’altro suo grande maestro Lev Naumov, i 24 Preludi di Chopin e i 24 Preludi opera 11 di Scriabin. Torneremo sui due eventi, per ora li accomuniamo facendo risaltare l’eccezionalità di un binomio siffatto.
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