Da stasera l’Isola ha di nuovo la sua statua di Santa Rita

Don Scavarda accanto alle nuove statua e cappelletta (foto Renato Greppi)

 

Danneggiata verso la fine di aprile (non si sa se dai vandali o a causa di un incendio fortuito, scaturito dai “lumini” votivi), la statua nella cappelletta di Santa Rita, cara da almeno 75 anni a tutti gli abitanti dell’Isola, è tornata del tutto nuova e nella cappelletta a sua volta del tutto rinnovata quasi in riva al fiume Sesia. Ci è tornata stasera, in processione, grazie agli “isolani” che, accogliendo l’appello fatto ad aprile dal parroco don Augusto Scavarda, hanno messo mano al portafogli per riconsegnare al loro rione quell’icona irrinunciabile, da cui, ogni 22 maggio (festa di Santa Rita ) i fedeli si recano in processione portando le rose. Dopo la sistemazione della nuova statua, don Augusto ha celebrato una messa.

L’immagine della Santa risale all’immediato secondo Dopoguerra. Stefano Cambursano, agricoltore, tra l’altro papà del suocero del noto fotografo Renato Greppi, aveva acquistato, nel 1939, due cascine attigue: la “Matasso” e la “Bistizia” (o Restano). Quando, l’anno dopo, anche l’Italia andò in guerra, e quattro suoi figli maschi furono chiamati alle armi, fece il voto che, se fossero tornati tutti sani e salvi, avrebbe fatto edificare tra le due cascine una capelletta con la santa a cui la sua famiglia era da sempre devota: appunto Santa Rita.

E così fece. E da allora quell’immagine è diventata cara a tuti gli isolani che la considerano in qualche modo “protettrice” del loro rione. Ecco spiegato l’affetto e la richiesta, esaudita stasera, di don Augusto. Con quella installata stasera siamo alla terza statua di Santa Rita perché la primissima venne spazzata via dall’esondazione della Sesia nel 1951.

Ecco le immagini dell’arrivo della statua della Santa

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