Dure polemiche per le esumazioni delle salme al campo numero 3 dei Cappuccini

 

Vercelli – La prima a segnalare il problema è stata, con un post sulla sua pagina Facebook, la sindaca uscente Maura Forte: ieri, lunedì, ai Cappuccini, la ditta che, da anni, ha l’appalto per conto del Comune di svolgere questo tipo di servizio (si spostano le salme dei campi più vecchi, risistemando le spoglie negli ossari o nelle tombe di famiglia, per ricavare nuovi posti) avrebbe svolto questo compito senza la presenza delle famiglie e, come sostiene Maura Forte, “spianando l’intera area interessata” (quella del campo numero 3), “distruggendo le lapidi” e “spostando i vasi  coi fiori”. L’ex sindaco parla di un’operazione “del tutto insensata e insensibile”.

Per quanto siamo riusciti  ad appurare, tramite alcune agenzie di pompe funebri e lo stesso assessore ai Servizi cimiteriali Emanuele Pozzolo, le cose sarebbero andate in questo modo. Le famiglie in questione erano state preavvisate. Solo che quelle che dovevano assistere esumazioni delle 15,30, quando sono arrivate si sono accorte che tutto era già stato fatto, quattro ore prima, e che le loro lapidi erano già state distrutte. Di qui le proteste.

La ditta incaricata parla di “incidente” dovuto al fatto che, compiendo le esumazioni del mattino, regolarmente preavvisate, si sono intaccate anche due tombe vicine e, a quel punto, non è rimasto altro da fare che proseguire con l’intervento. Dice Pozzolo: “Il sindaco ed io abbiamo prontamente richiamato l’impresa al rispetto delle regole e di quel senso di umanità di fondo che non dev’essere mai accantonato quando si toccano i sentimenti dele persone. Queste cose non debbono più accadere. D’ora in avanti prima di procedere a qualunque esumazione, la ditta dovrà accertarsi che sia presente la famiglia, qualora ovviamente essa abbia dato conferma del suo desiderio di esserci”.

Le famiglie interessate non si accontenteranno, prevedibilmente, di semplici scuse formali. Intanto stamane a controllare la regolarità delle operazioni c’erano Pozzolo, il dirigente del settore e anche responsabili dell’impresa appaltatrice del servizio.

Resta il dispiacere per le famiglie coinvolte in questa triste e poco edificante storia e la constatazione che forse operazioni del genere (questo il pensiero dei titolari delle pompe funebri che abbiano contattato) andrebbero svolte nella stagione un po’ più fredda, non a fine giugno, con trenta gradi.

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