Sensibilizzare e informare, attraverso attività di educazione e formazione, sui temi della differenza di genere, della discriminazione e delle forme di bullismo da essa derivanti, della violenza in ogni sua espressione attraverso l’educazione all’affettività, al rispetto delle differenze, dei diritti ed ai principali temi della cittadinanza attiva. Su queste basi, ha visto la luce Free…to, progetto finanziato dalla Regione Piemonte, concepito nell’ottica di porre contrasto alla violenza di genere e presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal gruppo di studio che ha materialmente portato avanti la realizzazione.
“Questo progetto – osserva la dottoressa Elisabetta Forti, dei servizi sociali – deriva dalla partecipazione al bando regionale in merito alle violenze di genere e prevede due linee operative in contrasto a questo fenomeno. La prima linea, prevede una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza, con una parte di spiegazione delle dinamiche che avvengono nelle relazioni di coppia, mediante profonde riflessioni sui ruoli uomo/donna e i pregiudizi culturali, gli stereotipi che influenzano e deviano questi rapporti che la nostra società si porta dietro da sempre. Per fare questo, bisogna passare attraverso la fase di Peer Education, strumento tramite cui si formano dei ragazzi per mezzo della loro partecipazione attiva alla sfera affettiva, mediante la conoscenza delle emozioni proprie e dell’altra persona e a regolare i propri atteggiamenti nei confronti dell’altro in base alle informazioni in proprio possesso. Qui interviene il rapporto di influenza reciproca che si viene a creare nelle “conversazioni tra pari”, in questo caso tra ragazzi che possono bypassare le giuste informazioni ad altri coetanei. La finalità di ciò è, in definitiva, quella di creare un percorso virtuoso in grado di autoalimentarsi e proseguire la propria crescita per mezzo di altri soggetti”.
A tale proposito, è stato allestito un laboratorio di formazione e, grazie alla formazione svolta con gli operatori, i ragazzi protagonisti del progetto, hanno potuto utilizzare le nozioni apprese durante il percorso laboratoriale. “Coi ragazzi – spiega in breve Massimo Benedetti – abbiamo fatto affiancamento e preparato una presentazione, cercando di portare l’attenzione di chi guarda, verso qualcosa di urgente, descrivere il processo di creazione della campagna, comunicare dei contenuti ben precisi”. E’ venuta così alla luce la campagna di sensibilizzazione sul tema della violenza che verrà utilizzata dal Comune di Vercelli nelle attività promosse dalla Rete Vercellese Antiviolenza. Significativo anche l’intervento di alcuni dei ragazzi che hanno collaborato alla stesura del progetto, che hanno spiegato come, tramite l’individuazione del profilo-tipo dei personaggi che manifestano certe problematiche, la necessità di far capire a coloro che sono vittime di violenze che si può affrontare il problema con l’aiuto di qualcuno, e il raggiungimento del dovuto rispetto per sé stessi e gli altri, si possa arrivare a individuare e circoscrivere il problema. Nei prossimi giorni, nei punti nevralgici della città, quelli dove si verifica il maggior passaggio di gente, verrà posizionata tutta una serie di cartelloni illustrativi della campagna, e saranno osservate e monitorate le conseguenti reazioni dell’utenza.