In Sant’Andrea un concerto dedicato alla “Notte più lunga”

Domenica 22 alle 21 l’Abbazia di Sant’Andrea ospiterà il concerto “La Notte più lunga. Dei doni visibili e invisibili”, uno spettacolo di musiche, letture e coreografie dedicato alla simbologia della luce e alla celebrazione di Santa Lucia.

A dirigerlo Carlo Senatore con il coro della Scuola Cantori Alessandro Novali e l’ensemble vocale Anima, l’associazione Fiorile e Messidoro. Le letture saranno a cura di Titti Daffara, regia e luci di Luigi Gabriele Smiraglia, coreografie di Patrizia Virtuoso e Massimo Ribera con la collaborazione di Gabriella Greco.

Il concerto rievoca una tradizione che appartiene all’identità culturale e cultuale non solo italiana: quella della giovane martire siracusana che, nella notte più lunga dell’anno (attualmente corrispondente al 21/22 dicembre e non più al 12/13 dicembre come nel calendario medievale), attraversa le vie della città in groppa ad un asinello, dispensando doni a tutti i bambini.

«Se in Valsesia – spiega il presidente della Scuola Cantori Alessandro Novali, Gianmichele Ferraris – il concerto intendeva sviluppare il senso di comunità, invitando la cittadinanza a portare un dono da scambiare in modo casuale e anonimo, qui a Vercelli si lega alla valorizzazione della nuova biblio-audioteca di via Galileo Ferraris, inaugurata in concomitanza con la festa di Santa Lucia, lo scorso 14 dicembre».

«Un progetto portato avanti in stretta collaborazione con il direttivo vercellese dell’Unione Ciechi e Ipovedenti – così il dirigente dell’Assessorato Istruzione e Cultura di Vercelli, Renato Bianco – che prevede uno spazio civico attrezzato per consentire la lettura a persone che hanno problemi di vista».

«La struttura non nasce solo per i ciechi, ma vuole abbracciare un’utenza più ampia – racconta Diego Borsetti, presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Vercelli – e ha l’obiettivo di diventare un punto d’incontro tra la nostra realtà e il resto della cittadinanza, anche per scardinare l’idea popolare dei cosiddetti “microcosmi”, far capire che il nostro modo di essere e di vivere è perfettamente uguale a quello delle altre persone».

«Non poteva esserci sede migliore del Sant’Andrea – spiega Carlo Senatore, cui si deve la direzione artistica e musicale del progetto – per avviare a conclusione “Cantoacanto”, nel segno della tradizione dei “doni” e della promozione dei diritti umani fondamentali per tutti, come il diritto all’istruzione e il diritto all’incontro e allo scambio culturale così ben identificati dal nuovo spazio della biblio-audioteca promosso dalla Città di Vercelli e dalla Uici».

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