Il problema dei 21 pakistani e afghani persiste: stamane sono andati dal sindaco

I richiedenti asilo questa mattina in municipio

 

Vercelli – Anche se la città finge di ignorarlo, il problemi dei 21 tra pakistani e afghani “campeggiati” ormai da oggi in piazza Mazzini persiste. E da oggi, per giunta, si è messo anche a piovere.

Sono arrivati nella nostra città al termine di un lunghissimo viaggio attraversando Iran, Turchia, Grecia, Macedonia, Serbia, Croazia e Slovenia e stanno cercando di ottenere quella che definiscono “protezione internazionale”.

Da giorni la rete di “Vercelli Solidale” li sta sfamando e li ha forniti di una piccola tenda. Ma le necessità sarebbero ben altre e le istituzioni – già sollecitate settimane fa quando altre persone, provenienti da quei due Paesi erano state soccorso da Carlo Olmo – dovrebbero provvedere.

Ieri mattina, accompagnati da esponenti di “Vercelli Solidale”, diciassette di questi richiedenti lo status di rifugiato sono stati ricevuti dal sindaco Corsaro, che in qualche modo provvederà a trovare qualche tenda o qualche gazebo per proteggerli dalla pioggia.

D’accordo, sono entrati in Italia da irregolari (e vorrebbero regolarizzarsi per raggiungere le varie destinazioni europee desiderate) e non avrebbero potuto farlo. Ma sono qui, e chiudere gli occhi, adesso, facendo finta che non esistano è assurdo e anche pericoloso in tempo di Covid: quattro di loro hanno fatto il tampone e sono risultati negativi. Ma gli altri diciassette?

E’ possibile che, avendo avuto già precedenti, recentissime esperienze, le istituzioni non riescano ad ospitarli, controllandoli – anche a tutela della salute loro e altrui – in modo decoroso? La Protezione civile non può proprio fare nulla? E la Curia? Ci diceva nella precedente circostanza il sindaco di Balocco e consigliere provinciale Gian Mario Morello: “Se mia zia (suo Rosalia Morello) fosse ancora viva questa gente avrebbe già trovato una sistemazione”. Ne siamo convinti.

Vi ragguaglieremo nelle prossime  edizioni del nostro giornale.

In questo momento Vercelli Solidale ci ha informati che i quattro giovani già sottoposti al tampone sono stati destinati al Cas (Centro di accoglienza straordinaria) di Versoprobo e altri sei al Cas di Crescentino.

 

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