Pesanti minacce e aggressioni alla ex moglie: un 42enne messo ai domiciliari

L’ex marito violento che proprio non si vuole rassegnare alla nuova vita che si è fatta con fatica la compagna, dopo la separazione, gli episodi di aggressione fisica, verbale e psicologica che continuano ad aumentare, anche nei confronti del nuovo compagno di lei, è la paura che le aggressioni si trasformino, prima o poi, in qualche cosa di ancora più grave. Così una donna di Vercelli, esasperata e impaurita per lei, per i suoi cari e per i figli, ha deciso di raccontare ciò che le stava accadendo alla polizia che, dopo una delicata indagine, alla fine ha arrestato un quarantaduenne di Varese ma residente a Vercelli, mettendolo ai domiciliari, perché responsabile di atti persecutori aggravati (stalking) nei confronti della ex moglie.

La denuncia/querela della donna, esausta per le minacce, le molestie e le aggressioni subite, ha permesso agli agenti della Squadra Mobile di Vercelli di fare luce su di una situazione sempre più grave. L’ex marito continuava a pedinare le donna che se lo trovava sotto casa e nei pressi del luogo di lavoro. Il 42enne poi aveva preso a inviare a lei e al suo nuovo compagno numerosi messaggi telefonici dal contenuto minaccioso, tali da averla trascinata in un forte stato di ansia: lei aveva il fondato timore per la sua incolumità e per quella dei suoi cari.

Da racconto della donna è venuto fuori che già dall’inizio del matrimonio, nel 2012, l’uomo aveva assunto nei suoi confronti ripetuti atteggiamenti vessatori, cercando di isolarla dagli amici e dai familiari. La situazione era poi degenerata ancora dopo la loro separazione, avvenuta nel 2021.

Da quel momento l’uomo aveva avuto comportamenti sempre più ossessivi ed aggressivi, ingiuriandola ripetutamente con gesti di rabbia incontrollata, anche in presenza dei figli minori. Addirittura, in alcuni degli episodi di violenza, l’uomo era arrivato a gettarle i gioielli in un torrente, a tagliarle i vestiti o a privarla dell’uso del telefono cellulare.

L’ultimo episodio di violenza, che aveva convinto la donna a denunciarlo alla polizia, era accaduto qualche tempo fa: l’ex marito violento, dopo averla attesa sotto casa, l’ha aggredita, prima rompendo il vetro dell’autovettura della donna, per poi colpirla con un calcio tale da farle cadere il telefono cellulare che teneva in mano, che poi lui le ha portato via: il tutto alla presenza dei figli minori che assistevano impauriti alla scena dall’interno dell’auto.

Sulla base delle indagini e degli elementi probatori raccolti dalla Squadra Mobile, il Pubblico Ministero ha ottenuto un’ordinanza cautelare di arresti domiciliari nei confronti dell’uomo, il quarantaduenne di Varese. Così, mercoledì pomeriggio, gli Uomini della Seconda Sezione Squadra Mobile lo hanno rintracciato in un centro della provincia di Vercelli e lo hanno arrestato mettendolo ai domiciliari.

 

 

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4 Commenti

  1. Sembra di notare una notevole predisposizione verso lo stalking da parte dei varesini (lo dico per predisposizione verso la statistica, non è razzismo), più dei nostri meridionali (parlo senza esser razzista) e di molti stranieri appena giunti fra noi, questi però con l’attenuante della “loro cultura” (pertanto non è certo segno di razzismo farne un breve cenno). Hanno però il merito, i varesotti, di conoscere le antiche usanze e tradizioni. Ne parla anche il CdS del quale tutto si può dire men che sia razzista:
    Stalking, assilla l’ex compagna con mazzi di prezzemolo e uova: 62enne denunciato a Varese
    https://milano.corriere.it/notizie/lombardia/22_marzo_01/varese-assilla-l-ex-compagna-mazzi-prezzemolo-uova-62enne-denunciato-stalking-25cc3446-9975-11ec-9c59-6d8197f09466.shtml

  2. Agli uomini di Varese, se grettamente maschilisti,, sia quelli di ieri che quell di oggi, conviene lasciare la propria città perché, al contrario, le “loro” donne sono molto evolute:
    ………..
    ULTIMO GIOVEDì DI GENNAIO
    La Giöbia o Ra Puscéna Di Donn non è altro che una giornata, che in antichità veniva dedicata a tutte le donne che per un giorno potevano festeggiare tutte assieme, senza gli uomini.
    Nella Varese di un tempo la Giöbia era una ricorrenza molto sentita, simile all’attuale Festa della donna. Per l’occasione le donne di ogni età si riunivano a cenare allegramente con le amiche, senza gli uomini, che nel frattempo mettevano a letto la prole per poi accorrere alla festa solo “puscéna” (dal latino post cenam = dopo cena), portando con se “ul cor da bum bum”, cioè un dolce a forma di cuore, che avrebbero consegnato alle loro amate, solo dopo aver giocato qualche scherzo alle festeggiate. (…)
    ………
    Varese .. avanti di centinaia di anni rispetto al resto del mondo! (è razzismo?!)
    ……..
    ATTENZIONE: SITO N O N SICURO !!
    http://www.folkbosino.org/gioebia-o-puscena-di-donn.html#:~:text=La%20Gi%C3%B6bia%20o%20Ra%20Pusc%C3%A9na,all'attuale%20Festa%20della%20donna.

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