Il PD sulla gestione emergenza della Regione: “La nuova task force utile solo se aiuterà a cambiare marcia, non se sarà l’ennesimo parafulmine”

Riceviamo e pubblichiamo

 

 

“L’epidemia di Covid-19 ha colpito duramente il Piemonte e, per quanto ci riguarda più direttamente, anche il territorio vercellese ha subito effetti drammatici. In particolare la situazione creatasi nelle strutture residenziali per anziani ha messo in evidenza carenze nella gestione complessiva dell’emergenza infettiva. Seppur in presenza di un evento di portata più ampia dell’atteso, numerosi soggetti professionalmente qualificati – prima fra tutti la federazione regionale degli ordini dei medici – hanno sottolineato una certa impreparazione e difficoltà nel rispondere tempestivamente alle necessità assistenziali della popolazione derivanti da una mancanza di strategia e coordinamento complessiva. La responsabilità di tale mancanza è da attribuire, in larga parte, all’amministrazione regionale, cui compete totalmente l’organizzazione dei servizi sanitari sul territorio”. Oltre a queste considerazioni di carattere generale fatte da Michele Gaietta, Segretario del PD Vercelli Valsesia, un richiamo più puntuale rivolto al Governo piemontese viene fatto dal Vicepresidente della Commissione Sanità del Piemonte, Domenico Rossi. “La Giunta Cirio purtroppo non riconosce i problemi e cerca capri espiatori, ma se non c’è consapevolezza degli errori, allora diventa impossibile porvi rimedio. Anche il servizio realizzato da Report lunedì sera mette in evidenza quello che proviamo a raccontare da settimane: la gestione dell’emergenza Covid in Piemonte è stata caratterizzata da diversi errori, anche macroscopici, che hanno avuto conseguenze drammatiche per i cittadini. Su molti di questi abbiamo continuamente fatto proposte, ma siamo sempre rimasti inascoltati”.

 

“Si tratta di errori non riconducibili a “carenze strutturali” come ama ripetere il presidente Cirio, ma a valutazioni errate da parte di chi doveva gestire la crisi, indicazioni scorrette o mancanti e a un’organizzazione inefficiente e inefficace” precisa Rossi evidenziando come “sia necessario partire da qui se si vuole davvero cambiare. Anche la nuova task force si rivelerà utile solo se aiuterà il Presidente Cirio a cambiare marcia e non se rappresenterà l’ennesimo parafulmine per le responsabilità del governo regionale, o se avvallerà le tesi secondo cui le difficoltà incontrate fino ad ora dipendono dalla carenza del sistema ereditato. Per farlo occorre definire i ruoli e la catena di comando: che rapporto c’è tra Giunta, Unità di Crisi, Comitato Tecnico Scientifico e questo nuovo organismo? Chiarire le rispettive responsabilità e funzioni è determinante per non ingenerare confusione e fraintendimenti come spesso purtroppo è accaduto nei giorni scorsi”.

A livello regionale il PD è pronto, non solo per dire ciò che non funziona, ma anche con proposte costruttive che metteremo nuovamente a disposizione. Una di queste proposte, continua Rossi, riguarda proprio all’equipe incaricata di programmare la Fase2. “Occorre potenziare il territorio da subito, con assunzioni straordinarie o spostando parte degli operatori assunti in questi mesi per gli ospedali. Vanno potenziate e organizzate meglio le USCA che, contrariamente a quanto sostiene l’assessore Icardi, necessitano di un protocollo unico regionale che chiarisca in maniera univoca: come sono composte, come devono rapportarsi con i medici di medicina generale, quali terapie ed esami possono somministrare. E’, inoltre, urgente rafforzare la comunicazione tra ospedali e rete territoriale, programmando subito la separazione dei luoghi Covid, da quelli NO-Covid, oltre ad individuare luoghi “intermedi” tra l’ospedale e il domicilio dove mettere nelle condizioni di svolgere la quarantena tutte quelle persone che non possono farlo in maniera adeguata a casa”.

 

Segreteria

Partito Democratico Vercelli-Valsesia

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