Scheda: “In questo momento chi sta pensando ai problemi dei minori (e adulti) speciali?”

 

“Stiamo valutando delle strategie per non lasciare sole le famiglie quanto avverrà la ripartenza. Non si possono lasciare soli i bambini se i genitori sono richiamati al lavoro. Valutiamo anche di riaprire gli asili nidi a giugno. Non possiamo non pensare alle famiglie”. Questa la dichiarazione resa nelle scorse ore dal Presidente della Regione Cirio.

La commenta, aggiungendo un’altra importante considerazione, l’avvocato Roberto Scheda,  consigliere comunale di Vercelli, molto ascoltato e considerato.  Senza spingersi in commenti politici sul tema generale della gestione della sanità nell’emergenza Covid in Piemonte (anche lui ha visto “Report”, ma per ora si morde la lingua) l’avvocato Scheda si sente di condividere il ragionamento del presidente della Regione, ma aggiunge una riflessione che lo tocca personalmente: quella dei minori che egli definisce “speciali” e che non sono solo in età da asilo nido o da scuola materna.

Osserva l’ex vice presidente nazionale della Croce Rossa: “Nei tanti temi che vengono trattatati e discussi quotidianamente non sento mai parlare dei giovani o anche meno giovani diversamente abili e autistici ai quale questo periodo di quarantena sta producendo problemi enormi. Per quanto i minori autistici, ad esempio, essi si sono trovati di punto in bianco ad affrontare un cambio di vita radicale e per loro incomprensibile: non andare più nella loro scuola, non vedere più i loro compagni, i loro insegnanti di sostegno.  I genitori in qualche modo sono riusciti a sopperire alla situazione, ma con sacrifici enormi. Qualcuno sta pensando a questi ragazzi che, a volte, sono già uomini e donne? Già per coloro ospiti, giorno e notte di comunità, e penso ad esempio all’Anffas del mio amico Guala, la quarantena è stata difficile, ma almeno avevano l’assistenza di personale esperto. Ma i tanti rimasti a casa? Qualcuno sta pensando a come risolvere la questione delicatissima del loro futuro quando sarà avviata la cosiddetta fase 2? Ci pensi, governatore Cirio, ma ci pensi anche lo Stato. Ci pensino subito: vorrei ascoltare finalmente una voce dedicata a questo tema”.

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