Sulla vicenda delle nuove nomine ai vertici dei Cda delle Atc (le Agenzie territoriali per la casa) dove non figura nessun vercellese, l’ex consigliere regionale Gabriele Molinari ci ha inviato questa nota critica, che pubblichiamo:
“A fine 2014 il Consiglio Regionale del Piemonte varò il riordino delle Agenzie territoriali per la casa, accorpando – per quanto riguarda il nostro territorio – quelle di Novara, Vercelli, Biella e VCO.
Dal centrodestra locale si levò un fortissimo coro di critiche, sul presupposto che stavamo “cedendo sovranità”, per usare un concetto caro a Salvini, a vantaggio di Novara. E anche negli anni successivi questa decisione è stata indicata dai nostri avversari come uno dei peggiori provvedimenti dell’era Chiamparino.
Ora, premesso che come consigliere dell’epoca difendo quelle scelte e le ragioni di quelle scelte, e posto che il bello della democrazia sta appunto nel poter “cambiare le cose” con la forza del voto, quando non si condividono, faccio alcune considerazioni che credo dovute.
Dall’opposizione il centrodestra ha criticato a più riprese il riordino delle ATC, ma da quando è al governo regionale non solo non ha cambiato la legge esistente, ma neppure mi risulta aver formulato mezza proposta per modificarla (faccio presente che noi scrivemmo e votammo la nostra in pochissimi mesi dopo l’insediamento)
Come mai, mi chiedo, dopo averlo tanto criticato non si cambia un provvedimento che si ritiene ingiusto?
Perlomeno occorrerebbe provarci.
A maggior ragione poi, se si dispone di una maggioranza schiacciante e, per quel che ci riguarda, di un mai così consistente numero di consiglieri vercellesi.
Ma c’è dell’altro.
La principale argomentazione che il centrodestra locale utilizzava per criticare il riordino delle ATC era appunto che Vercelli e il suo territorio avrebbero perso rappresentanza.
Eppure martedì, durante la seduta consiliare in cui sono stati nominati i nuovi componenti dei CDA di tutte le ATC piemontesi, non risulta essere stato indicato alcun rappresentante vercellese.
Sia chiaro che non ho alcuna intenzione di utilizzare i toni da stadio che ho visto usare nei nostri confronti per cinque anni, perché penso che la politica debba essere principalmente fatta di costruttività, serietà e sobrietà.
Ma ritengo doveroso segnalare questa vicenda come esempio di contraddizione evidente tra le cose dette e quelle poi effettivamente realizzate.
Perché, e lo ripeto, se davvero la si riteneva sbagliata allora la legge andava cambiata.
E se davvero Vercelli, come si è detto per un lustro, era “poco rappresentata”, ora deve essere chiaro che non lo è più del tutto”.
Gabriele Molinari
