Nell’ultimo libro di Bassini le voci di bar diventano racconti coinvolgenti

 

Vercelli – Ormai da diverso tempo, Remo Bassini e Betty Perfumo formano un’accoppiata affiata e vincente nel gran tour della presentazione dei libri, particolarmente affollato in queste giornate pre-natalizie.

Il giornalista e la docente, entrambi assai conosciuti a Vercelli e politicamente agli antipodi nella passata amministrazione comunale, sono amici e si stimano a vicenda. Cosicché le presentazioni dei libri di Bassini a cura della Perfumo sono sempre ricche di spunti – non solo letterari – proprio in virtù di queste affinità elettive.

Se ne è avuta la riprova ieri sera alla Libreria “Sant’Andrea” di via Galileo Ferraris quando i due hanno dialogato a lungo – con un auditorio molto attento – sull’ultima opera letteraria dell’ex direttore de “La Sesia”. Il libro, uscito per la casa editrice “I Buoni Cugini Editori”, si intitola “Il Bar delle Voci Rubate” e ha una storia tutta a sé nel panorama della ponderosa produzione letteraria dell’autore. E’ infatti la riproposizione, con sapienti aggiunte, del primo romanzo scritto da Bassini nel 2002 e allora edito da “La Sesia”, che si intitolava “Il quaderno delle voci rubate”. Romanzo iniziato causa, o per meglio dire grazie ad un feroce mal di denti, quindi lasciato decantare un paio di mesi e poi finito impetuosamente.

”A distanza di diciassette anni, dopo averne prodotti altri undici  – ha detto Bassini – l’ho riletto e sinceramente l’ho trovato bello, ben scrtto mentre, per essere franchi, ho pure riletto ‘La donna che parlava con i morti’, che non mi ha procurato la stessa soddisfazione. E’ stato ben recensito e ha avuto successo, ma alcuni dialoghi dovevano essere rivisti, mentre ‘Il cassetto delle voci rubate’ mi è parso solido. A me continua a piacere e spero che piaccia anche questa rivisitazione”.

Il bar cui si fa cenno nel titolo è quello di Luca , ed è lì che Luca ascolta. Nel personaggio che compare in tutti i ventotto capitoli, raccontando, c’è ovviamente molto dell’autore perché pure lui, prima di dedicarsi al giornalismo, ha svolto un lavoro, in particolare, in cui non faceva altro che ascoltare: il portiere di notte.

Dall’ascolto di voci in albergo (Bassini) e al bar (Luca) sono nate queste storie, “di gente comune di una piccola cittadina piemontese”. Storie da gustare, anzi da assaporare. Notevole la copertina “Danae e la pioggia d’oro” di un’artista vercellese che si sta imponendo all’attenzione generale: Lorena Fonsato.

”Il bar delle voci perdute” è in tutte le librerie vercellesi e costa 16 euro.

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