Con una maxi donazione all’Upo, Olmo consentirà a decine di giovani di continuare gli studi. E nasce “Il Sogno Continua”

Olmo con il Rettore Avanzi

Vercelli – A causa dell’emergenza Coronavirus, molte famiglie rischiano di non essere più in grado di pagare gli studi universitari ai loro figli, alcuni dei quali sono alla soglia della laurea. Per questo motivo, il Rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Gian Carlo Avanzi (a nome di tutto l’Ateneo) assieme all’Associazione Upo Alumni, che raggruppa i laureati di Vercelli, Novara e Alessandria e che è presieduta da Francesca Boccafoschi, hanno lanciato una grande raccolta di fondi per scongiurare questa gravissima evenienza. Il progetto di raccolta fondi è stato intitolato “Il Sogno Continua”.

Il primo a raccogliere l’Sos è stato, ancora una volta, con un assegno di ben 60 mila euro, il “Lupo Bianco”, Carlo Olmo. Assegno che sarà subito utile per decine di studenti. E, come se non bastasse, lo stesso Olmo ha poi aggiunto che, nei prossimi giorni, aggiungerà anche un altro “mattoncino” a ciò che ha già donato, per arrivare di fatto a supportare molti corsi di studio.

Carlo Olmo in diretta streamig con il dottar Sergio Macciò

L’appello per il progetto “Il Sogno Continua” è stato lanciato nel primo pomeriggio, in una videoconferenza moderata in modo impareggiabile da Paolo Pomati: Olmo era collegato in remoto dalla sua abitazione di via Delpiano 7. Alla conferenza, tra gli altri, erano presenti anche il Pro Rettore, Roberto Barbato, il Vice Presidente di Upo Alumni, Giorgio Bellomo  e il direttore generale Andrea Turolla, con i professori Chiara Morelli e Davide Porporato. C’era anche un altro conosciuto rappresentante di Upo Alumni, il dottor Sergio Macciò, il quale, grazie all’impegno svolto assieme all’attivissima Rita Francios, ha realizzato il collegamento virtuoso tra Carlo Olmo, l’Università e il progetto.

Il Rettore ha spiegato che l’emergenza Covid ha creato “bisogni e ristrettezze”. “Molti studenti – ha detto – si trovano in difficoltà a pagare le ultime rate, ma l’Università non è in grado di condonarle perché le tasse sono indispensabili per garantire il funzionamento dell’Ateneo”. “Per l’anno accademico che partirà a ottobre – ha aggiunto il professor Avanzi – si è già deciso di non programmare aumenti e di proseguire nella politica delle rateizzazioni, ma ciò potrebbe non essere sufficiente perché non è possibile prevedere l’effetto che il Coronavirus provocherà nelle decisioni di spesa delle famiglie”.

Il Rettore ha detto chiaramente che si sta correndo il rischio enorme di “cancellare un’intera generazione di laureati, di professionisti, di dirigenti e di ricercatori, perché potrebbe essere loro negato, a causa delle ristrettezze economiche, il diritto allo studio e il diritto a sognare”. “È dunque necessario – ha concluso – creare forme di autodifesa contro il rischio di rinuncia allo studio, che vadano oltre i meccanismi burocratici degli organismi esistenti”.

Appello subito raccolto da Francesca Boccafoschi che, a nome di “Alumni Upo” ha detto chiaramente che per i laureati “è tempo di restituire”. “Noi laureati – ha spiegato – abbiamo ricevuto tanto dalla nostra Università, dalle famiglie, dal contesto istituzionale che ci ha permesso di laurearci e di intraprendere professioni qualificate. Così, lanciamo oggi una grande raccolta di fondi che dia respiro agli studenti che non possono permettersi di continuare o di iniziare un percorso universitario. Il nostro obbiettivo è arrivare a 350mila euro”. Quindi ha lanciato l’idea di creare borse di studio per gli studenti iscritti o potenziali, meritevoli di essere aiutati, chiedendo a tutti di contribuire: “i nostri laureati in prima fila, ma anche le loro famiglie, i professori, chiunque ritenga indispensabile dare ai giovani la possibilità di un futuro migliore”.

Una proposta del genere andava corroborata subito con un investimento iniziale ragguardevole. Ed è stato il solito, encomiabile Carlo Olmo ad aprire come al solito le danze, facendo immediatamente un bonifico di 60 mila euro alla Upo Alumni, che coordinerà il progetto. Olmo ha poi chiesto che il suo investimento inziale sia finalizzato a supportare gli studenti di Medicina e delle professioni legate alla sanità, quasi un’ideale continuazione con tutto ciò che egli ha messo in campo da oltre due mesi per supportare la sanità, salvando medici e cittadini. Ma, come detto, l’inarrestabile Olmo non si è limitato a questo, e ha poi aggiunto che oltre all’investimento iniziale è intenzionato a mettere in campo un “ulteriore mattoncino” nella costruzione di questa iniziativa, mattoncino che andrà a supporto degli altri corsi di laurea.

Olmo con Rita Francios durante il collegamento

“Le emozioni – ha dichiarato il filantropo vercellese – non finiscono mai, anzi si rigenerano di linfa nuova e toccante nella profondità dei cuori”. “Come privato cittadino ed ex studente universitario – ha, quindi, aggiunto – sento forte il senso di appartenenza e l’esigenza di consentire a tutti le stesse opportunità di studiare e di arrivare alla laurea. Gli studenti meritevoli e in difficoltà economiche devono poter coronare il loro sogno, che per osmosi diventa anche il nostro. Buttiamo il cuore oltre l’ostacolo e investiamo nel futuro: loro sono i nostri figli, i nostri nipoti, la nostra speranza. E saranno anche la nostra più grande vittoria”. È stato calcolato che, con il suo bonifico di 60 mila euro, Olmo garantirà, da solo, la prosecuzione degli studi a diverse decine di giovani.

L’Associazione Upo Alumni, oltre a coordinare la campagna e i progetti creerà i bandi e si riserverà la scelte e le decisioni conseguenti.

Chi volesse, ovviamente nell’ambito delle proprie possibilità, seguire l’esempio dell’avvocato Olmo può trovare tutte le informazioni possibili per donare un contributo sul sito https://upoalumni.uniupo.it.

 

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