Vercelli – E’ furente il presidente dell’Ordine dei medici Pier Giorgio Fossale per la scelta dell’Asl di far entrare subito in quarantena i medici (nel suo caso di famiglia, ma anche gli ospedalieri), qualora l’esame sierologico che viene compiuto in questi giorni su input della Regione, e in ogni caso su base volontaria, individui la presenza di immunoglobine G, cioè le Igg, positive.
La Regione ha indicato alle Asl un test che rileva solo le Igg e non anche le Igm, le immunoglobine M. Forse occorreva utilizzare una procedura che individuasse entrambe. E spieghiamo subito perché. Io infatti posso avere le Igg positive, ma le Igm negative, ed in questo caso non c’è rischio di contagio (nella fattispecie da parte del medico o dell’infermiere che si è sottoposto all’esame sierologico) perché significa che ho superato la malattia, mantenendo la memoria immutata anti Covid nei miei anticorpi; se ho le Igm positive e le Igg negative sono invece ad alto rischio di contagio; se ho sia le Igm sia le Igg positive significa che sono stato contagiato, in via di guarigione, ma ancora pericoloso per gli altri.
”Ma dato che questo esame – spiega Fossale – rileva solo le Igg, e che l’Asl in base a questo responso fa intervenire il Sisp, il servizio di Igiene e sanità pubblica, che mette in quarantena il medico, rimandando l’accertamento definitivo ad successivo tampone, ci stiamo ponendo domande e chiediamo all’Asl di applicare, per quanto ci riguarda, l’unica strategia possibile, evitando di essere costretti a chiudere i nostri ambulatori a raffica”.
La prima domanda che Fossale si pone è perché sia stata scelta la strada di utilizzare un test sierologico che individua solo le Igg e non anche le Igm. “Come ho già spiegato – e l’ho scritto anche nelle sedi opportune – tanto valeva fare solo il tampone. E a questo proposito, ecco quanto chiediamo all’Asl per quanto riguarda i medici di base. Visto che gli ambulatori dei medici di famiglia sono chiusi il sabato e la domenica, gli esami dei sangue ai medici vengano eseguiti il venerdì e, una volta appurata la presenza delle Igg positive, il tampone venga immediatamente eseguito nella giornata di sabato, cosicché il medico sappia se può riaprire lunedì oppure no. Infatti è la stessa Asl ad affermare, nella lettera inviata ai segretari delle due associazioni dei medici di famiglia Gianni Scarrone (Fimmg) e Anna Riva (Mmg Snami) che qualora il tampone dovesse essere negativo il medico può subito rientrare in servizio.
A quel punto è indispensabile, dunque, come chiede Fossale, che il tampone vengha eseguito immediatamente. “Non possiamo correre il rischio – afferma – di andare in quarantena, con gravissime ripercussioni sui nostri pazienti a causa di un responso incompleto. E occorrerà inventarsi una soluzione adeguata anche per le guardie mediche che sono proprio quelle che ci subentrano il sabato e la domenica”.
Ecco la lettera inviata ai medici di famiglia
La parole di Fossale lasciano trapelare la preoccupazione anche per quanto riguarda i servizi ospedalieri: è pronta l’Asl ad usare immediatamente i tamponi faringei per evitare che, in caso di alta percentuale di riscontri delle Igg positive tra il personale, i reparti si svuotino di medici e infermieri?
L’Asl e la Regione si sono posti questo problema? Ci auguriamo di sì.






Caro Piergiorgio mi fa piacere il suo buon senso nell’ evidenziare l ordine schozzofrenico dell’ ISS verso voi medici e infermieri,contemporaneamente non volete capire che gli ordini vengono dall’ alto delle varie categorie mediche.La volontà e quella di distruggerci tutti se l evidenza dei fatti ancora non vi è chiara,vuol dire che non si sa più fare 2+2. L’ ordine di non eseguire le autopsie in questa possibilità pandemica è venuto dal Ministero voi medici siete stati scavalcati,il suo ordine non ha fatto sentire alcun parere in difesa della sanità la sua lettera suona come una difesa di casta invece che di illogicità e decadimento della medicina