Confesercenti critica il Decreto Rilancio: “Testo deludente, molta burocrazia e pochi interventi”

Pochi interventi e troppa burocrazia: così le piccole imprese rischiano di andare incontro a un amaro destino. In poche parole, sono queste le considerazioni di Confesercenti Vercelli, dopo avere preso conoscenza del Decreto Rilancio ufficializzato in questi giorni dal governo. I contenuti delle bozze sono stati considerati deludenti e l’auspicio è che a Roma si intervenga al più presto per correggere il tiro.

 

“Abbiamo atteso a lungo per un testo che, purtroppo, si preannuncia deludente – è l’amara constatazione del Presidente di Confesercenti Vercelli, Gian Mario Ferraris – molta burocrazia ma pochi interventi a favore delle PMI, e praticamente nulla per il turismo. Anche l’indennizzo a fondo perduto è da rifare, perché così esclude le attività minori. E il credito di imposta per gli affitti non aiuta chi non ha avuto la liquidità per pagare. Una vera e propria beffa, poi, che rimanga ancora da pagare l’acconto di Irpef ed Ires di giugno. L’auspicio è che il testo in arrivo sul tavolo del CDM corregga le troppe inconsistenze delle bozze circolanti. Un decreto di oltre 400 pagine e più di 250 articoli poteva e doveva dare risposte chiare, semplici ed immediate. Invece è un tripudio della burocrazia e della complicazione, che dimostra poca attenzione alle piccole e medie imprese: l’intervento sull’Irap è positivo, ma ha poche ricadute sulle attività di minori dimensioni. C’è poi troppo poco per il turismo: il tax credit per il settore è poca cosa, la dotazione del fondo turismo irrisoria e anche il bonus vacanze è sotto le aspettative”.

 

Tanta amarezza e preoccupazione per il futuro traspaiono anche dall’analisi del Direttore di Confesercenti Vercelli, Germana Fiorentino che osserva: “Così la ripartenza sarà dura. Le imprese hanno voglia e necessità di riprendere l’attività, ma così sarà una corsa ad ostacoli, alcuni dei quali aggiunti, anziché eliminati, dal DL Rilancio. È quanto accade con gli indennizzi a fondo perduto: si tratta dell’intervento più atteso, ma è estremamente limitato. Come parametro ha solo aprile, invece che l’intero periodo di fermo, e per fruirne servono ben nove dichiarazioni. E i tanti, troppi limiti imposti per accedere al beneficio penalizzano, ancora una volta, le imprese di minori dimensioni. Anche l’intervento sugli affitti penalizza gli alberghi e tutte le attività che non hanno avuto liquidità per pagare i canoni durante il lockdown. Manca inoltre un intervento di “velocizzazione” della cassa integrazione in deroga, ancora non arrivata a troppi. Alcune imprese piemontesi potranno beneficiare dei Bonus a fondo perduto della Regione; le attività commerciali ed artigianali vercellesi che hanno dovuto chiudere o ridurre fortemente l’attività riceveranno il sostegno a fondo perduto deliberato dal Comune di Vercelli con il “Patto per la Ripresa”: le nostre imprese, a fronte dello sforzo profuso dalla Regione e dal Comune di Vercelli, registrano l’assenza di certezze e risposte concrete da parte del Governo.  Se non correggiamo al più presto il tiro sarà un de profundis per le piccole imprese. Così non riusciremo a salvare tutti: un’attività su quattro rischia di non riaprire più”.

 

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