L’opposizione al semaforo “incriminato”: respinta la nostra mozione di buon senso

 

Vercelli – “Non tolleriamo che il sindaco, che in pratica è in campagna elettorale da quattro anni, accusi noi di essere in campagna elettorale, semplicemente perché cerchiamo di tutelare gli interessi dei cittadini, e non permettiamo all’assessore Carlo Nulli Rosso di definire ‘vergognosa’ la nostra campagna contro le multe agli automobilisti che superano anche di pochi centimetri la striscia di arresto al semaforo: 55 euro più due punti di penalizzazione sulla patente. Tantomeno gli consentiamo di far credere alla cittadinanza che noi siano ‘contro’ i vigili urbani. La mozione che, a prima firma di Michelangelo Catricalà,  abbiamo presentato per prevenire queste multe, corrette dal punto di vista della norma, ma assurde sotto il profilo del buonsenso, era stata preparata dopo un lungo colloquio di due di noi (Catricalà ed Enrico De Maria) con il comandante Roberto Riva Cambrino. Nulli Rosso si informi prima di parlare”.

Non demorde l’opposizione sul tema, dibattutissimo in città, delle multe rilevate attraverso le telecamere sistemate per il controllo di due semafori: quello tra corso Salamano e piazza Sardegna e quello tra viale Rimembranza e via Massaua, nella corsia che va verso la caserma dei vigili del fuoco. Oggi, alcuni consiglieri di opposizione (Catricalà, 5 Stelle; De Maria, Maurizio Randazzo e Stefano Pasquino, di Vercelli Amica, e Massimo Materi, Forza Italia) hanno incontrato i giornalisti proprio sul “luogo del delitto”: il contestato semaforo di viale Rimembranza, uno dei due controllati dal cosiddetto i sistema di rilevazione delle infrazioni “T-XROAD”. Doveva essere presente anche il capogruppo della Lega, Alessandro Stecco, trattenuto da un impegno improvviso.

Con una ricerca davvero certosina,  il capogruppo pentastellato Michelangelo Catricalà era riuscito a venire in possesso di dati ufficiali davvero sorprendenti: dall’installazione del “T-XROAD” fino a circa metà maggio, erano state riscontrate 648 violazioni accertate per il passaggio con il semaforo rosso e ben 722 per il semplice superamento della linea di arresto.

Ha osservato De Maria: “Giusta, anzi sacrosanta, la filosofia di fondo di tutelare la sicurezza dei cittadini colpendo, e anche con severità, chi brucia il rosso; ma 722 multe, che ora saranno notevolmente aumentate, per chi supera la linea di arresto non tutelano alcunché, se non la linea di arresto stessa, che tra l’altro avrebbe urgenza di una riverniciata. Sia chiaro, sono multe pienamente legittime dal punto di vista del Codice della strada, secondo il combinato disposto dagli articoli 41 e 146, ma un Comune che non abbia meramente lo scopo di far cassa, dovrebbe prendere degli accorgimenti per tutelare i cittadini da questa trappola, e uno degli accorgimenti era proprio il countdown suggerito da Catricalà nella sua mozione: ovverosia un’apparecchiatura che consente agli automobilisti di non rischiare di dover frenare sulla striscia quando, di colpo, il giallo passa al rosso”. Nella mozione, Catricalà aveva pure suggerito di allungare l’intervallo della luce gialla di 1-2 secondi.

Nell’ultimo Consiglio comunale la mozione-Catricalà sul countdown (firmata anche dagli altri capigruppo di minoranza: Lega Nord, SiAmo Vercelli e Vercelli Amica, e sostenuta da Forza Italia) era stata però respinta. Ai giornalisti accorsi sul viale, Catricalà ha spiegato che c’era un accordo anche con il capogruppo di maggioranza Paolo Campominosi, pronto a presentare una proposta per istituire il countdown su almeno uno dei due semafori contestati, mentre Materi ha sottolineato di avere a sua volta cercato una mediazione. “Ma la maggioranza – ha commentato – non ha voluto sentire ragioni”. “Probabilmente – hanno detto all’unisono i consiglieri presenti alla singolare conferenza stampa – il no ad una mozione che invitava soprattutto al buon senso è derivato dal fatto che, poco prima, c’eravamo rifiutati di votare la delibera sulla variazione di Statuto propedeutica al referendum sull’annessione di Sali”.

Alla conferenza stampa “volante” era presente anche un vercellese che, di multe per il “superamento della striscia di arresto” a quel semaforo ne ha prese addirittura quattro: e quattro sono i ricorsi che egli ha presentato al prefetto con l’aggiunta di un esposto alla procura della Repubblica, sostenendo che le immagini si prestassero ad una lettura ben diversa. Insomma, una storia destinata a non esaurirsi presto e a creare ulteriori e infuocate polemiche.

Così come, susciterà polemiche il dato esaposto sempre da Catricalà sulle multe per divieto di sosta, che sono state sinora comminate nel tratto di corso Libertà tra via Dante e viale Garibaldi: un tratto sempre ingolfato di traffico: 50 in un anno. “Lì sì che c’è davvero un problema di sicurezza per le auto in transito che spesso, per passare, devono invadere la corsia opposta. E 50 multe in un anno, quando le violazioni, come minimo saranno almeno 50 al giorno, sono assolutamente insufficienti”.

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