L’omelia del Vescovo Arnolfo per il Sant’Andrea invita al dialogo e all’integrazione

Dopo la cerimonia civile in Sala Consiliare (leggi qui) è stato il turno di quella religiosa a inaugurare le celebrazioni per gli 800 anni dalla posa della prima pietra della basilica di Sant’Andrea. Alle 17.30 è iniziata la Santa Messa celebrata dall’arcivescovo di Vercelli Monsignor Marco Arnolfo e da padre Roberto Villa, rettore dell’Abbazia, appartenente alla Congregazione degli Oblati.

Prima della celebrazione ha preso la parola il sindaco Maura Forte che ha ringraziato tutte le autorità presenti (ce n’erano davvero tante, compresi tutti i sindaci della provincia) e ha ricordato i punti già toccati in mattinata, ribadendo che i festeggiamenti saranno dedicati ad Andrea Raineri, l’assessore scomparso a gennaio, il quale era molto legato alla città e in particolare al suo monumento simbolo.

Il momento più atteso è stato l’omelia di Monsignor Arnolfo che ha suddiviso il suo discorso in tre punti. Nel primo si è riallacciato a un brano del Vangelo di San Giovanni letto poco prima, quello dell’incontro tra la Samaritana e Gesù. Il pozzo è metafora della basilica dove Dio parla con i fedeli, «in maniera schietta, sincera». Il Vescovo Arnolfo ha ripercorso la storia del cardinale Guala Bicheri, del suo lascito, della volontà di edificare un luogo di dialogo.

Il secondo punto è conseguente al primo, ovvero che «la casa del Signore deve favorire l’integrazione con Dio e la Chiesa deve essere questa parte integrante di elevazione del nostro spirito, ma non basta». Qui entra in gioco il terzo e ultimo punto, «la casa, cioè la Chiesa, che favorisce la vita, la gioia e che non è autentica se non è generativa». E ancora un riferimento a Guala Bicheri che attraverso il suo testamento ha lasciato un esempio tangibile, non solo con la basilica, ma anche con l’Ospedale per dare conforto ai poveri e ai malati.

L’arcivescovo ha chiuso citando Papa Francesco quando ritirò il Premio Carlo Magno nel 2016, «dobbiamo accettare la sfida di aggiornare l’idea di Europa, per questo bisogna integrare, dialogare e generare». La Messa è poi proseguita con un intervento di padre Villa e con la benedizione finale ai fedeli.

Mentre si stava svolgendo la liturgia, una lunga fila ha preso d’assedio il banco di Poste Italiane dove si potevano acquistare i francobolli dedicati alla basilica e chiederne l’annullo. Gli addetti stessi si sono sorpresi di quanta gente fosse arrivata, al punto che sono stati costretti ad andare a recuperare altre cartoline e altri folder. Chi non è riuscito ad acquistare i francobolli può farlo già a partire da domani negli uffici delle Poste Centrali.

La giornata si è chiusa con un breve concerto curato dal Coro della Cappella del Duomo, diretto da don Denis Silano, al quale è stato consegnato un riconoscimento raffigurante il rosone del Sant’Andrea. Infine è stato offerto un rinfresco medievale al Piccolo Studio.

m.m.

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