Rosso, udienza fiume nell’aula bunker delle Vallette

Roberto Rosso

Udienza fiume oggi nell’aula bunker delle Vallette di Torino per Roberto Rosso, ex assessore regionale e politico piemontese di lungo corso, arrestato un anno e mezzo fa con l’accusa di aver ricevuto l’appoggio elettorale delle famiglie di ‘ndrangheta in cambio di soldi. I giudici oggi hanno voluto ricostruire i rapporti intercorsi tra l’ex assessore e gli intermediari delle famiglie.

Secondo l’accusa Roberto Rosso avrebbe chiesto appoggio elettorale a due presunti boss delle ‘ndrine – Onofrio Garcea e Francesco Viterbo (già condannati nel troncone che si è celebrato con rito abbreviato) – in cambio di 7900 euro. Rosso, difeso da Giorgio Piazzese e dall’avvocato Ester Molinaro del Foro di Roma era in aula. Durante l’udienza è stato ascoltato anche il maresciallo Roberto Nantes del Gico della Guardia di Finanza di Torino. Secondo quanto ricostruito anche il presunto boss delle ‘ndrine vibonesi Francesco Viterbo, arrestato nell’operazione Carminius e già condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso e voto di scambio, riceveva puntualmente comunicazioni su iniziative elettorali di una certa rilevanza organizzate nella campagna elettorale di Roberto Rosso per le regionali del 2019. Da metà aprile fino alla consultazione vera e propria di fine maggio più messaggini giungono sul telefonino dell’affiliato.

In aula è stato sentito anche Vincenzo Palma, mandatario della campagna elettorale di Rosso, colui, in sostanza che si occupava della tenuta contabile del conto del candidato. Palma, professione geometra, era alla prima esperienza in questa veste: “Mi è bastata una volta” ha detto rispondendo al presidente del Collegio Alberto Giannone. Il testimone ha riferito che Rosso ha speso “52 mila euro per la campagna elettorale da consigliere regionale e più di 200 mila per quella da parlamentare europeo”. Ha escluso così che i 7900 euro consegnati – secondo l’accusa – da Rosso ai due faccendieri poi finiti nelle mani dei boss, possano essere usciti dal conto ufficiale del candidato.

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1 commento

  1. Rosso ha speso solo 252.000 euro per la sua campagna elettorale (e fin qui tutto bene) e poi ben 7.900 con la ‘ndrangheta che mandava sms ai propri “affiliati” che si definiscono tali e però non erano in prigione ma tutti liberi cittadini .. non sarebbe meglio arrestare anche quelle migliaia di mafiosi .. se invece erano solo “simpatizzanti” .. si trattò di normale promozione del più adatto a fare i propri interessi di categoria. Fra l’altro pare che Rosso pure sul prezzo ebbe a ridire con i fornitori del servizio (ricordate?) e che una volta prìa di partire c’eran tariffe inferiori alle tre mila.li-i-i- i-ire … associazioni che fornivano più voti con pari spese!?!!? (maestri elementari, forze dell’ordine, studenti e pensionati al minimo .. agricoltori ..). https://www.youtube.com/watch?v=LvGlTIoPojU

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