La Valsesia contro Paolo Cognetti

In Valsesia è scoppiata la polemica contro Paolo Cognetti, lo scrittore milanese adottato dalla Val d’Ayas, che ha ambientato il suo ultimo romanzo Giù nella valle proprio in Valsesia. A detta di chi lo accusa, Cognetti non ha usato belle parole «per questa terra di selvaggia bellezza e di uomini forti, che hanno saputo fare la storia nell’arte come nell’industria, nell’artigianato come nello sport».

Il libro parla di una terra dove «la pioggia sembra non fermarsi mai e gli uomini lavorano duro, fumano come se non ci fosse un domani e prima di tornare a casa passano dall’osteria a ubriacarsi. Le donne li attendono con pazienza, mandano avanti la casa, sopportano le brutalità e gli eccessi dei mariti»..

A scendere in campo il presidente di Unione Montana Valsesia Francesco Pietrasanta: «Cognetti dipinge la nostra Valsesia con parole offensive che denotano una evidente scarsa conoscenza della nostra realtà, che utilizza per le sue esigenze narrative senza alcun rispetto per la storia di questo territorio e dei suoi abitanti. Fa male, e fa molto arrabbiare, leggere parole così sprezzanti, ribadite anche in interviste che l’autore rilascia con tono leggero e sorridente, infierendo senza farsi scrupoli contro un territorio che storicamente si distingue per la fierezza e l’operosità della sua gente e per la bellezza della sua natura incontaminata. Cognetti vuole promuovere il suo libro, ma non può e non deve farlo distruggendo l’immagine della Valsesia: il suo lavoro è inventare storie, ma non può farlo a danno dei luoghi che cita e delle persone che li popolano».

«Insieme a tutti i valsesiani – conclude Pietrasanta – sono molto dispiaciuto per l’idea che Cognetti ha della Valsesia, e dell’immagine che trasmette ai suoi lettori, per questo ho deciso di proporgli una visita in Valsesia, perché evidentemente non la conosce, e forse proprio in virtù di questa sua mancanza di conoscenza ha pensato di poterci denigrare impunemente. E allora voglio dargli un’occasione: lui che scrive di montagna, venga a conoscere la Valsesia. Troverà uomini e donne forti e impegnati, aperti al mondo ed ospitali, e una terra dove il sole illumina boschi rigogliosi, piste da sci con impianti all’avanguardia, cittadine che offrono elevati standard di qualità della vita e tanto impegno per conservare la tradizione e portarla nel futuro. Lo aspettiamo, ci faccia uno squillo: venga a trovarci e poi, come lui stesso scrive nei suoi libri, si ricordi che la montagna, prima di essere raccontata, va capita e rispettata».

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