La tradizionale riunione di fine anno dei “Maestri del Lavoro” vercellesi

Foto di gruppo per i Maestri del Lavoro al ristorante Paladini di Crisio

Sabato 25 novembre, all’hotel Paladini di Carisio, si è svolto il tradizionale pranzo di fine anno dei Maestri del lavoro della provincia di Vercelli. Vi hanno preso parte, compresi alcuni familiari, una cinquanta di persone che prima, nella chiesa del crocicchio, avevano partecipato alla messa celebrata da don Enzo Cappellino.
Durante il convivio, il maestro del lavoro Enrico De Maria ha donato al “console” (cioè al presidente)  provinciale Celestino Tarchetti il catalogo della Mostra d’arte e liuteria allestita in Arca per ricordare Angelo Gilardino ed ha invitato i colleghi maestri del lavoro a visitarla. Poi, l’ex console Giovanni Carnaghi ha illustrato i pericoli insiti in una serie di emendamenti che l’Unione europea si sta apprestando ad esaminare per agevolare il “riuso” della plastica rispetto al “riciclaggio”. Per l’Italia, secondo Paese al mondo nel trattamento del “riciclaggio” si tratterebbe di una vera iattura perché il “riuso” impone operazioni di pulizia della plastica onerosissime con l’impiego di quantità di acqua esorbitanti. “L’augurio – ha detto Carnaghi – è che non si vada in questa direzione. La politica italiana dovrà fare muro per impedirlo”.

Poi il console provinciale ha consegnato il distintivo con la stella al merito del lavoro a tre degli otto nuovo maestri della provincia – quelli che erano presenti –  che erano stati nominati da Mattarella il 1° maggio scorso: Gabriella Cussotto di Vercelli, Claudio Orecchia di Vercelli e Roberto Zanatto di Saluggia.

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3 Commenti

  1. Il primo encomio lo merita
    chi ha istituito i “Maestri del Lavoro”
    L’idea stessa di dire, a un certo punto:
    Bravo, grazie per quel che hai fatto
    (e ancora fai) per tutti noi.
    Per il valore e l’impegno disinteressato
    I MDL sono “i Giusti del Lavoro”
    Il bene vs.il male!
    La certezza che, forse, uno dei militi
    che ha contribuito maggiormente all’arresto
    dei 7 spacciatori (mi riferisco .. a quelli di ieri)
    potrà venire un giorno a fare parte dei MDL
    mentre i 7 No! ..
    depone a favore dell’esistenza dell’ambito
    riconoscimento.
    (oltretutto ai 7 non va neppure quello, di Titolo,
    di maestri dello spaccio, del crimine,
    dato che l’han beccati, gli altri, dall’ottavo ..
    restano ignoti al grande pubblico)
    Certo, come ogni impresa umana,
    anche il titolo di MDL potrebbe,
    (“mettiamo”) una volta su cento
    (mia .. stima approssimativa)
    non esser stato conseguito con merito, giustizia
    e qualche meritevole potrebbe sfuggirvi
    ma, via!, neppure l’AI saprebbe fare di meglio!
    Fra i “saggi” del lavoro cui penserei un po’
    prima di assegnare il riconoscimento in italia
    c’è colui che quest’anno ha ricevuto l’equivalente
    del MDL nella patria indiscussa del Bene (gli Usa)
    e ancora è molto ascoltato ..
    ma ha commesso, fra gli altri, un grave errore,
    imperdonabile (per gli italiani e forse anche x Dio)
    ma mistake che da solo basterebbe
    alla decadenza da MDL .. era “sul lavoro”
    quando pronunciò la (ormai) famosa frase:
    ” ..non ti vaccini, ti ammali e muori”;
    l’altro cui non darei il titolo
    è colui (tutti gli italiani
    hanno l’obbligo di conoscerlo,
    e pertanto non lo nominò)
    che è stato ed è capac di dimenticare
    giornalmente,
    ciò che dovrebbe essere
    il suo motto preferito,
    il “santino” da portar sempre con se
    sul lavoro:
    “la sovranità appartiene al popolo”
    e invece cerca sempre di “spacciarla”
    al (suo) ex.Pisu. al primo che “paga”.

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