“La scuola deve essere una priorità”: manifestazione di studenti, insegnanti e genitori

Genitori, insegnanti e studenti in piazza Cavour per chiedere l’apertura delle scuole, in sicurezza. Ma anche per garantire un futuro migliore ai figli.

Pas (Priorità alla scuola) Vercelli ha organizzato per domani mattina domenica, alle 11, una manifestazione pacifica e statica. Con cartelloni, oggetti rumorosi,  libri, scarpe sportive e strumenti musicali o, in generale, “artistici”, a simboleggiare che la vita  – è fatta di altro e non è soltanto muta, fiacca esistenza o sopravvivenza, che dir si voglia. “Entriamo in piazza con i nostri figli davanti a noi, tenendo loro una mano sulla spalla, per testimoniare che ci siamo e che chiediamo alla politica di agire, prima di tutto a tutela dei giovani!”.

Come già era accaduto a maggio anche domani, come in altre 60 piazze di Italia anche Vercelli gli organizzatori vogliono dire  no alla chiusura delle scuole e all’uso della Dad che in questo mese ha creato numerosi disagi negli studenti e amplificato i problemi esistenti.
“È provato che la scuola sia un luogo sicuro – spiegano gli organizzatori -. Non ha senso che la scuola chiuda ma la gente sia in giro comunque. Non chiediamo però solo la riapertura ma una scuola sicura in cui vengano fatti investimenti e assunzioni”.
Gli argenti di Pas
La scuola deve rimanere aperta perché:
Non ci prove scientifiche sull’efficacia reale della chiusura. Ma chiudendole danneggiamo bimbi, ragazzi, donne, famiglie intere e generazioni future. (Fonte: Sara Gandini, epidemiologa)
-Bisogna tutelare la salute a 360, anche i disturbi alimentari, psicologici che stanno colpendo in maniera drammatica bimbi, adolescenti, adulti fanno parte della salute.
“Per mesi i nostri figli hanno rispettato le regole. Mascherina, gel, distanze di sicurezza. Le scuole si sono rivelate luoghi dove le regole sono state rispettate – continuano-. La nostra non è una manifestazione “contro”, non è un ritrovo di “negazionisti” ma una manifestazione “pro” ritorno alla normalità, consapevoli che il virus esiste, ma che la vita deve continuare, da subito, prima di tutto per bambini e ragazzi.
La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solo assenza di malattie” come recita la scritta all’ingresso del Ministero della salute e noi a essa ci rifacciamo.
Si scrive correttamente, si agisce al contrario, impattando specialmente sui bambini e sui ragazzi, nonostante le molte, autorevoli voci di psicologi, sociologi, pedagogisti e intellettuali che si stanno levando.
I nostri bambini, i nostri ragazzi – in una parola il nostro vero futuro felice – sono schiacciati, fiaccati, costretti all’inattività, alla distanza, all’annullamento di qualsiasi dimensione sociale, e quindi pienamente educativa, incatenati a una sofferenza silenziosa che noi, genitori, non possiamo più accettare.
In modo rispettoso, composto, in sicurezza, andiamo in piazza per dire basta, per chiedere con composta fermezza alle autorità di correggere la rotta. Prima, prima, prima e ancora prima le nuove generazioni, perché un mondo migliore non può che passare da loro, non può che a loro essere affidato, consegnato, donato”.

 

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1 commento

  1. Non direi che si tratti certamente una buona notizia. E’ almeno un segno di vita. Credevamo che la Scuola (in tutti i suoi componenti) fosse (da tempo) ormai divenuta cadavere invece oggi ha .. aggrottato le sopracciglia. Forse non hanno capito del tutto la reale natura del problema (sottostimandone l’entità), forse sono in pochi, ma è già qualcosa. Poi magari tutto si risolverà in altro modo, indipendentemente da noi.

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