La Provincia e i sindaci del vercellese attorno a Trino si oppongono al deposito di scorie

Il Comune di Trino

Levata di scudi della Provincia di Vercelli e dei sindaci dei Comuni vercellesi che si trovano nel raggio di 25 chilometri da Trino, contro l’auto candidatura dell’amministrazione guidata da Daniele Pane a ospitare il sito di stoccaggio azionale di scorie nucleari. In un documento diffuso oggi gli amministratori annunciano che chiederanno al ministero dell’Ambiente e a tutti i parlamentari e senatori che l’ipotesi di auto candidatura a ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari venga prevista soltanto per i Comuni ritenuti idonei. Chiedono inoltre risposte, in primis, sulle condizioni di sicurezza di Trino e Saluggia.

Si tratta dell’esito dell’incontro avvenuto venerdì tra la Provincia e i Comuni vercellesi collocati in un raggio raggio 25 km da Trino: «E’ emerso parere contrario sia alla modalità con cui il Comune di Trino ha potuto autocandidarsi a deposito nazionale di scorie nucleari sia alla scelta dello stesso, seppur legittima, compiuta isolatamente. Sicuramente la “questione nucleare” va affrontata, ma è necessario rimanere responsabili verso un intero territorio coinvolgendolo nelle decisioni, in special modo se si tratta di azioni che segneranno inevitabilmente il nostro futuro»  scrive in una nota la Provincia. “Doveroso, infine, ricordare come dal contenzioso in essere con i territori ospitanti materiale nucleare debbano essere riconosciute somme ingiustamente trattenute e per le quali già ben due gradi di giudizio hanno visto soccombere lo Stato”, aggiunge il presidente Davide Gilardino.

Il sindaco di Trino, Daniele Pane, non ha però alcuna intenzione di fare passi indietro. E così propone un referendum dei cittadini di Trino nel caso in cui la rivalutazione del territorio – richiesta tramite la presentazione dell’autocandidatura – dovesse certificare che esso potrà rientrare tra i siti idonei dove realizzare il parco tecnologico e il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

“La proposta di referendum sarà portata all’attenzione del Consiglio comunale e, se approvata, gli uffici procederanno a redigere l’apposito regolamento, di cui a oggi il Comune non è dotato – spiega Pane – e a nominare la relativa commissione che avrà il compito di valutare l’ammissibilità del referendum e del quesito referendario”. Sul referendum Pane punta molto: «Vogliamo mettere la popolazione nelle condizioni di fare una scelta basata su elementi certi e oggettivi – commenta il sindaco – per questo indiremo la consultazione solo nel momento in cui avremo la certezza di essere effettivamente idonei a ospitare il deposito. Ai trinesi verrà data la possibilità di essere prima adeguatamente e obiettivamente informati sul tema. Organizzeremo infatti un ciclo di incontri con tecnici ed esperti, dando voce e spazio a chiunque voglia esprimere il proprio parere, purché motivato, o le proprie preoccupazioni, con l’obiettivo di scongiurare il protrarsi di strumentalizzazioni basate su preconcetti e logiche politiche non meglio identificate”.

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1 commento

  1. La possibilità di autocandidarsi
    è stata appena prevista dalla legge
    in maniera .. “innovativa”
    ma la sinistra non s’è opposta
    con manifestazioni che potessero
    fare paura a “Roma”
    .. s’è preferito attendere e promuovere
    la solita opposizione di facciata.

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