La Pro scende all’inferno e poi risale

Tutti alla fine del primo tempo erano certi che la Pro sarebbe uscita con le ossa rotte da Cesena. Negativa la prova dei bianchi che sono apparsi lontani parenti della squadra capace di inanellare cinque risultati positivi di fila. Invece nei secondi quarantacinque la squadra di Grassadonia ha cambiato atteggiamento e con un pizzico di cattiveria è riuscita con Castiglia e Berra a portare a casa un pareggio che pareva impossibile.

Prima del fischio di inizio Pro Vercelli e Cesena si presentano in campo con la maglietta che ricorda Davide Astori, il capitano della Fiorentina deceduto domenica, per il quale osservano poi il minuto di silenzio.

All’ultimo momento Grassadonia deve fare a meno di Vives che si ferma durante il riscaldamento. Al suo posto Paghera. In avanti a fianco di Reginaldo c’è Raicevic. 3-5-2 con Pigliacelli in porta; difesa a tre con Gozzi, Bergamelli e Konaté; a centrocampo Ghiglione, Altobelli, Paghera, Castiglia e Mammarella; in attacco Reginaldo e Raicevic.

Avvio di partita brutto da vedere da ambo le parti. Ci si affida ai lanci lunghi e alle giocate dei singoli. In pratica manca del tutto la fase di costruzione. Il primo tiro è di Schiavone dai venticinque metri, alto. Al 18′ Cesena in vantaggio con Di Noia che liberissimo stacca di testa direttamente da calcio d’angolo. Al 22′ raddoppio dei romagnoli con Kupisz che corregge il diagonale di Jallow. Pro Vercelli inesistente. Al 41′ ghiotta occasione da rete per la Pro su punizione dal limite. Si incarica dell’esecuzione Mammarella, ma la palla non scende e si perde sulla traversa. Il primo tempo si chiude con il Cesena sul 2-0. Risultato che non fa una grinza.

In avvio di ripresa primo cambio per la Pro: fuori Konaté, dentro Alcibiade. I bianchi sono più pimpanti, ma non riescono a risolvere il solito problema, quello di avvicinarsi al tiro. Al 17′ è il turno di Da Silva per Altobelli. Al 22′ la Pro accorcia le distanze con Castiglia che di sinistro non lascia scampo a Fulignati. Tre minuti dopo tegola sulla formazione di Grassadonia: Alcibiade, entrato da nemmeno mezz’ora, è costretto a uscire per infortunio. Gli subentra Berra. E proprio Berra al 27′ si infila in un nugolo di difensori e di testa fa 2-2. Al 33′ bolide terra-aria di Di Noia, ma Pigliacelli si supera e salva i suoi. Chiffi concede quattro minuti di recupero, ma non capita nulla.

Finisce 2-2 e in fin dei conti è un punto guadagnato. Ora la Pro è attesa da due trasferte consecutive: a Bari e a Carpi. Servirà un altro atteggiamento. Servirà una Pro più convinta, non certo quella del primo tempo.

Il top. Il cinismo. Finalmente la Pro si dimostra cattiva e riesce a capitalizzare le due occasioni che le capitano. Prima con Castiglia e poi con Berra che ribaltano le sorti di una partita che, dopo la prima frazione, sembrava ormai persa.

Il flop. La Pro del primo tempo. In pratica la squadra non è scesa in campo. Centrocampo e fase di costruzione assenti. Il Cesena va a nozze e infatti chiude sul 2-0. Per le prossime due trasferte urge un approccio diverso.

Massimiliano Muraro

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