La granfondo Mangia e Bevi ospita Giacomo Pellizzari e il libro che racconta i suoi tornanti alpini

Pellizzari e Muraro alla partenza dei 7 Majeurs.

Domenica 16 si corre la prima granfondo Mangia e Bevi Vercelli-Monferrato, organizzata dal Team PM One del presidente Francesco Ravera. La manifestazione, inserita nel circuito di Coppa Piemonte, porterà in città oltre novecento iscritti. Partenza fissata alle 10 in corso Gastaldi. A tal proposito consigliamo ai cittadini di prendere visione delle modifiche alla viabilità (leggi qui).

Due i percorsi della Mangia e Bevi: il medio di 108 km e 1.000 metri di dislivello, la granfondo vera e propria di 138 km e 1.538 metri di dislivello. Dopo un tratto iniziale ad andatura controllata, alla rotonda di Larizzate il km 0. Dopo un tratto in pianura di circa 20 km i corridori svolteranno per Pontestura dove le salite inizieranno a farsi sentire.

La prima porterà a Camino e a Cantavenna, poi Gabiano, Varengo, Rosingo, Cerrina, Serralunga di Crea, Santuario di Crea (gpm di giornata). Alla fine della discesa i percorsi si divideranno: chi sceglierà il medio girerà a sinistra e farà ritorno a Vercelli, chi la granfondo affronterà ancora Grazzano Badoglio, Casorzo, Frassinello, Cellamonte, Rolasco e Vialarda.

Il villaggio gara in Parco Kennedy si animerà già da quest’oggi con i primi partecipanti che andranno a ritirare il proprio dorsale, il ricco pacco gara e visiteranno gli stand dei tanti sponsor che hanno reso possibile la Mangia e Bevi, insieme al Comune di Vercelli.

Alle 18, sempre nel villaggio, lo scrittore Giacomo Pellizzari presenterà il suo ultimo libro Tornanti e altri incantesimi (Enrico Damiani Editore). Dialogherà con lui il giornalista Massimiliano Muraro, suo compagno di viaggio alla conquista dei 7 Majeurs, i mitici passi alpini protagonisti del racconto di Pellizzari.

Les 7 Majeurs sono un impegnativo anello di 370 km e 11.000 metri di dislivello che comprende i sette principali passi delle Alpi Marittime tra Italia e Francia, tutti al di sopra del 2.000 metri. Sono il Fauniera (2.481m), Lombarde (2.350 m), Bonette (2.715 m), Vars (2.108 m), Izoard (2.360 m), Agnel (2.744 m), Sampeyre (2.284 m).

Chi riesce a scalarli tutti in sole 48 ore entra a fare parte della prestigiosa Confrerie des 7 Majeurs, un ordine monastico ed esoterico, a metà tra setta religiosa e congrega di cavalieri jedi. Per riuscirci ci vogliono allenamento, coraggio e, soprattutto, una certa predisposizione d’animo: essere, come Dante e Odisseo, come Springsteen e Jovanotti, come Nibali e Bartali, disposti a perdersi per ritrovarsi.

«È la storia di un viaggio in bicicletta che e anche un viaggio di iniziazione – spiega l’autore – Una costante ascesa (e discesa). Un’avventura di padri e figli. Tra fatica del corpo e divagazioni del pensiero, marmotte che fischiano e camosci che saltano, il racconto di due amici alle prese con un’epopea fatta di occhi, muscoli e passione. Con il naso all’insù. 48 ore, 7 cime, 2 biciclette: in due giorni un condensato di paesaggi completamente diversi – montagne, laghi, fiumi, ghiacciai, boschi – e parallelamente tutte le emozioni di una vita. Scoramento, euforia, incertezza, rabbia, depressione, sorpresa, paura. L’armamentario completo delle emozioni umane».

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