Espulso dall’Italia l’ex Imam di Vercelli: si era radicalizzato

Il Viminale

Un provvedimento di espulsione da parte del Governo ha colpito l’ex imam di Vercelli, fino a qualche mese fa, Houssam Din Rouzak, 36 anni. Lo scrive l’onorevole Paolo Tirmani su Facebook riportando una notizia di fonte governativa ripresa da diverse agenzie stampa.

 

Il 36enne cittadino marocchino, è stato espulso per motivi di sicurezza dello Stato e rimpatriato ieri dalla frontiera aerea di Milano/Malpensa, con volo diretto a Casablanca (Marocco).
Secondo quanto si apprende Din Rouzak, regolarmente soggiornante in Italia, era finito nel mirino dell’intelligence nel 2012 a causa di quello che viene definito come “un repentino mutamento dello stile di vita, improvvisamente caratterizzato da un’interpretazione estremamente rigorosa dei precetti coranici accompagnata da comportamenti aggressivi anche nei confronti dei correligionari del Centro culturale islamico di Novara, dove per qualche mese aveva ricoperto il ruolo di imam”.

 

La sua “radicalizzazione” risulta da una estesa e complessa attività info-investigativa operata dalla DIGOS, tra gli inizi del 2017 e la fine del 2018, la quale ha evidenziato come l’uomo “già attestato su posizioni religiose assolutiste di natura autoreferenziale e tendenzialmente salafita, a partire dal 2014 ha effettuato un prolungato percorso di soggiorni all’estero, nelle aree prossime alle zone in cui insisteva l’aspro conflitto con la compagine terroristica del Daesh, ritornando in Italia solo agli inizi 2017, connotato da una ancora più rigorosa ed intransigente impronta teologica, di natura segnatamente ultrasalafita – e di fatto fondamentalista – totalmente chiusa ad ogni confronto ed espressamente ostile nei confronti dei non-musulmani”. Pochi mesi dopo il suo ritorno in Italia, lo straniero ha effettuato un ulteriore prolungato soggiorno in Marocco, protrattosi fino alla seconda metà del 2017.
Tornato in Italia, a dicembre del 2017 Din Rouzak aveva ottenuto l’incarico di Imam presso l’Associazione culturale islamica di Vercelli. Durante il suo mandato, si legge nel post di Tiramani, si era posto nuovamente in evidenza per i contenuti estremamente radicali delle prediche nel corso delle quali “era anche giunto a criticare i musulmani che frequentavano gli italiani in ragione della diversità culturale e di fede. Responsabile di liti con alcuni suoi correligionari, anche violente, era stato esonerato dall’incarico e allontanato dalla stessa comunità nel giugno scorso”.

 

Pare che poi proprio l’allontanamento dal centro culturale vercellese, lo abbiano portato ad un rapido “escursus psicologico indirizzato verso una situazione psichica di tipo paranoide – come spiega la questura di Novara che in collaborazione con quella di Vercelli ha portato avanti le indagini – indicativo di una personalità evidentemente non equilibrata, tendente al delirio religioso, inducendolo ad abbandonare repentinamente il territorio nazionale della prima estate del 2017 per riparare temporaneamente nel Paese d’origine, da cui ha fatto infine rientro in Italia soltanto alcuni giorni or sono”.

 

L’esito delle attività info-investigative era dunque chiaro: “Rouzak Houssam Din era una persona potenzialmente pericolosa, in quanto portata a manifestare e diffondere spinte antisociali, come manifestato nella sua condotta quale imam, e con molteplici, continui e durevoli legami con ambienti salafiti, in Italia e in Medio Oriente, dove, come rimarcato, è acclarata la sua permanenza per un lungo periodo di tempo”. Per questo è stato adottato il decreto di espulsione.

 

Secondo fonti governative salgono così a 384 le espulsioni per motivi di sicurezza dello Stato eseguite dal 2015 ad oggi, di cui 21 nel 2019. Nel 2018 sono stati eseguiti 126 allontanamenti, mentre erano stati 105 nel 2017, 66 nel 2016 e ancora 66 nel 2015.

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