La Cambogia fuori dal regime Eba per il riso?

Riceviamo e pubblichiamo

 

Il 12 novembre la Direzione Generale del Commercio della Commissione europea ha pubblicato sul proprio sito la notizia nella quale specifica di aver inviato alle autorità cambogiane una relazione preliminare che illustra i risultati dell’inchiesta avviata nel febbraio 2019 nell’ambito della procedura di revoca temporanea delle preferenze commerciali “Tutto tranne le armi” (EBA).

 

Il regime “Tutto tranne le armi” è uno dei pilastri del sistema di preferenze generalizzate dell’UE, che concede unilateralmente un accesso in esenzione da dazi e contingenti al mercato europeo per tutti i prodotti (ad eccezione delle armi e delle munizioni) provenienti dai Paesi Meno Avanzati (PMA), come definiti dalle Nazioni Unite.

 

Tali preferenze commerciali possono essere sospese in caso di “grave e sistematica violazione dei principi” stabiliti nelle convenzioni sui diritti umani e sui diritti dei lavoratori elencate nell’allegato VIII del regolamento (UE) n.978/2012.

Ora, la Cambogia dispone di un mese per reagire alla relazione preliminare.

La Commissione europea completerà, quindi, la relazione e prenderà una decisione nel febbraio 2020 sull’opportunità o meno di revocare temporaneamente le preferenze tariffarie della Cambogia.

Scopo della procedura è affrontare le questioni relative ai diritti umani e ai diritti dei lavoratori in Cambogia. Nel comunicato la Commissione specifica che “sebbene l’Unione europea rimanga impegnata a collaborare con le autorità cambogiane a tal fine, sono necessari miglioramenti reali e credibili sulle questioni che destano preoccupazione per evitare il ritiro delle preferenze EBA”.

Si tratta di una notizia molto importante non solo per la filiera italiana del riso ma anche per quella europea.

L’argomento è stato affrontato anche in occasione del Terzo Forum sul settore del riso dell’Unione europea e la filiera è risultata concorde nel ritenere che la Commissione europea dovesse aprire al più presto analoga procedura in risposta alle accertate violazioni dei diritti umani in Myanmar.

Se entrambi i Paesi perderanno le preferenze tariffarie, si risolverà un problema che la filiera del riso sopporta da un decennio.

 

 

 

Elisa Rossetti

Ente Nazionale Risi

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