Roberto Scheda arriva in piazza del Municipio alle 17,05. Da poco più di mezz’ora sullo schermo esterno dell’Urp sono apparsi i risultati definitivi (49 sezioni su 49) della sua proclamazione a sindaco: 1.249 voti di distacco su Gabriele Bagnasco, cui non è riuscita, dopo 25 anni, la terza grande rimonta. E, all’apparire del dato definitivo, si è levato un coro ritmato: “Roberto, Roberto”. Ma lui non c’era ancora.
Bagnasco, un signore come sempre, era arrivato ben prima (a scrutinio ancora aperto) per congratularsi, con tutto lo staff dirigenziale del Pd, ma adesso se n’è appena andato: i due si sono comunque già sentiti per telefono e Scheda ha reso l’onore delle armi al grande avversario.
Il primo abbraccio del neo sindaco di Vercelli è per il quasi coetaneo Renato Greppi, storico fotografo vercellese. Poi l’abbraccio è generale: c’è tanta gente, che si congratula, che lo acclama, e ci sono i segretari, provinciali e cittadini, del tre partiti che lo hanno appoggiato: Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, con il presidente della Provincia Davide Gilardino.
E’ arrivato anche il terzo grande protagonista del primo turno, Carlo Olmo (più del 15 per cento dei consensi: entrerà nel nuovo Consiglio comunale con Annalisa Oppezzo e Valter Ganzaroli), che si congratula con il vincitore: “Con la famiglia Scheda abbiamo un legame professionale e di amicizia che ci lega da decenni. Gli ho parlato a lungo in campagna elettorale, appurando che molte delle cose in cui crede, sono anche le nostre: solo per citarne alcune, l’attenzione alle periferie, all’arredo urbano, la valorizzazione del mondo giovanile. Credo veramente che Roberto Scheda possa cambiare il volto di questa città”.
E poi tocca a lui, il neo sindaco, che scherza presentandosi con il nipotino quattordicenne, speranza del Toro Calcio, che si chiama come lui. “Visto che sono state fatte tante battute sui miei 81 anni, vi presento un Roberto Scheda quattordicenne”.
Il neo sindaco è visibilmente commosso: “Tra i primi a chiamarmi per congratularsi, il governatore Cirio e il ministro Lollobrigida. Quest’ultimo si è detto entusiasta per il mio impegno pre-elettorale di allestire una Fiera internazionale del riso, che a Vercelli non si era mai fatta. In questo momento, nel ringraziare la mia famiglia, tutti i novantasei candidati che mi hanno sostenuto ed i partiti che hanno creduto i me, ribadisco che mi sento, come ho sempre detto un uomo libero, pur rispettoso ovviamente delle logiche della coalizione politica che mi ha portato a questo risultato, e che sarà il sindaco dell’ascolto. Ho già detto e ripeto che, nel pieno rispetto degli appalti già assegnati e dei cantieri aperti, esamineremo tutte le eventuali problematiche dei lavori in corso e cercheremo di risolverle nel rispetto dei cittadini e dei commercianti. Voglio davvero essere il sindaco di tutta la città: poco fa ho parlato con Gabriele Bagnasco, un competitor preparato e leale. Ci siamo congratulati a vicenda e detti che cercheremo di fare, nei rispettivi ruoli, sempre l’interesse dei cittadini”.
Un dato su cui non solo Scheda ma tutta la politica cittadina dovrà riflettere è la bassissima affluenza al ballottaggio, inferiore a quella già minima del 2014, quando però si andò alle urne in una sola giornata: allora poco oltre il 45 per cento (rispetto a quasi il 67 per cento del primo turno), oggi il 42,03 per cento : ciò significa che sono andati a votare per il loro sindaco solo 15.247 elettori sui 36.274 aventi diritto.
Un altro problema che sicuramente Scheda si prenderà a cuore, forte del suo successo elettorale, in controtendenza con gran parte del resto d’Italia, è quello dell’ennesima, mancata considerazione delle segreterie regionali dei maggiori partiti verso il territorio vercellese: ancora una volta la nostra provincia è rimasta a bocca asciutta nelle nomine regionali, pur avendo un candidato di Fratelli d’Italia, Carlo Riva Vercellotti, che, con oltre quattromila preferenze, è risultato il consigliere regionale percentualmente più votato (nel rapporto tra voti e abitanti) appena dopo il sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi: quest’ultimo ha giustamente ottenuto un assessorato importante (la Sanità); Riva Vercellotti no, e non è nemmeno stato proposto per il ruolo di presidente del Consiglio regionale che avrebbe indiscutibilmente meritato.
Per l’esattezza sono ventinove anni che (pur con diverse maggioranze) Vercelli non ha più un assessore regionale: l’ultimo fu Giovanni Bodo. E pensare che hanno ottenuto un posto in giunta (grazie ai loro santi in paradiso) candidati che non sono nemmeno stati eletti e che hanno preso la metà dei voti di Carlo Riva Vercellotti.
Con il successo dei Roberto Scheda, salvo rinunce o destinazione degli eletti verso incarichi in giunta, sarà questo il nuovo Consiglio comunale di Vercelli: oltre al sindaco, 10 seggi di maggioranza andranno a Fratelli d’Italia (in ordine di preferenze; Mimmo Sabatino, Valeria Simonetta, Romano Lavarino, Stefano Pasquino, Giorgio Malinverni, Giorgio Greppi, Simone Boglietti Zaccone, Alberto Mugni, Elisabetta Galante e Stefano Giriolo), 6 a Forza Italia (Andrea Conte, Massimo Simion, Gianni Marino, Elisa Cubito, Armando Apice e Antonio Prencipe) e 4 alla Lega (Paolo Campominosi, Giovanni Fortuna, Maurizio Tascini, Ombretta Olivetti).
In minoranza, con Bagnasco, ci saranno 4 consiglieri del Pd (Marco Mancuso, Alberto Fragapane, Filippo Campisi e Manuela Naso), uno della lista civica Bagnasco (Cecilia Nonne), tre della lista di Olmo (il candidato sindaco, stesso, Annalisa Oppezzo e Walter Ganzaroli) due a Corsaro (il sindaco uscente e Maria Esposito) e un seggio, infine, a Fabrizio Finocchi, il candidato sindaco di Azione con Stati Uniti d’Europa.
Edm
Al di là della comprensibile
soddisfazione
del vincitore che così corona
una interminabile carriera,
rattrista un po’ il proposito
piuttosto retorico
(come sempre accade
in queste occasioni)
ma soprattutto
irrealistico:
“Sarò il sindaco
dell’ascolto
di tutta la città”
..quando la città
stabilisce record
di astensionismo
(58%)
ed in definitiva
il disinteresse
dei 3/4 delle persone
per il vincitore
e per la politica
in generale.
..
Neppure le figure
molto alla moda
dei leader karismatici
con i loro folkloristici
balletti
(lontanissimi
dalla politica tradizionale)
ha saputo avvicinare
i giovani (e i meno giovani).
..
Non solo a Vercelli o in Italia!
Forse per riportare la gente
all’interesse, alla fiducia
verso la cosa pubblica
.. la stessa dovrebbe subire
una vera rivoluzione
a livello globale
..
Il governo di Roma o dell’Uè
dovranno escogitare qualcosa
È belle proprie “corde” . forse
al massimo l’aperivoto!? .. o,
meglio,
dei sagraday .. a pagamento
(se non vai al seggio)!
Ma ora basta!
Concentriamoci
su ciò che veramente interessa
(visceralmente)
se non al 100% di noi vercellesi
(almeno .. moderatamente(
al 75% di noi
…
https://www.diretta.it/partita/z9sCm159/#/informazioni-partita/informazioni-partita