Poco fa, nella hall del cinema Italia, poco prima della proiezione del film sul diritto di migrare “Trieste è bella di notte”, organizzata da Anpi, Amnesty International ed Emergency, sei dei pakistani accampati da più tempo nella nostra città (da 5 a 7 mesi), in piazza Mazzini, hanno inscenato una sorta di flash mob per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, ma soprattutto delle autorità, sulla loro situazione che dura ormai da anni e che semplicemente allucinante.
L’iniziativa era stata organizzata di concerto con un gruppo di volontari che li assiste da anni e con l’associazione “Noi con voi “Le maschere bianche indossate dai richiedenti asilo pakistani – spiegano i volontari che li assistono – sono un modo evidente di rappresentare la loro incredibile, pazzesca invisibilità agli occhi di chi dovrebbe aiutarli ad avere almeno un tetto per la notte”.
Terminato il flash mob, alcuni dei richiedenti asilo si sono recati al dormitorio di Billiemme, ma altri si sono uniti ai loro compagni di piazza Mazzini, dormendo all’aperto; in caso di pioggia, si ripareranno sotto il portico delle Poste. E intanto aumenta il numero dei cittadini che stanno sottoscrivendo la petizione lanciata da un gruppo di opinione, affinché venga trovato un riparo per queste persone: i profughi sono una decina, quindici al massimo, durante i vari periodi di arrivo a Vercelli, non dovrebbe essere impossibile per una città civile come la nostra trovare una soluzione decorosa.
Stasera all’Italia, l’Anpi ha esposto i fogli per la petizione invitando gli spettatori del film che non l’avessero ancora fatto a sottoscriverla.
Edm






Dai, accogliamo questi 6 “profughi”
richiedono un piccolo sforzo
se confrontato con quel che
ci potrebbe toccare
con i possibili, tutti “nostri”
600.000 profughi palestinesi
in transito dall’Egitto,
cui dovremo dedicarci
per volere dell’UE
(ma nel nostro interesse).
Vercelli ha parecchie strutture dismesse che potrebbero servire a questi ragazzi che vivono in condizioni igieniche spaventose. Il Comune dovrebbe davvero mettersi una mano sul cuore. I vercellesi per contro hanno diritto di riavere i giardini di piazza Mazzini in condizioni non degradanti per poter portare i loro bambini e nipoti in un luogo pulito .