Saranno celebrati martedì, alle 11,30, in Duomo i funerali di Franco Torchio, il popolarissimo “dj” di Radio City, morto a 70 anni a causa di un’emorragia cerebrale. Torchio lascia la compagna Marisa ed i nipoti Gabriella, Roberto e Valentina con Martin e Margot. Il Rosario sarà recitato lunedì, alle 17, sempre in Duomo.
Innumerevoli le attestazioni di affetto, anche sui social da parte degli amici di Radio City, come Sandro Gino (“Quel ragazzino di cui fosti maestro in consolle nei lontani Anni Settanta non ti dimenticherà mai”) e Bruno Marzi (“Franco era l’uomo della classifica della radio, ed era – ve lo dico con onestà – assolutamente il numero uno in quello specifico programma.Per un mix di voce e competenza, e una dinamica che invece allora mancava ale radio milanesi, per esempio”.
Per quanto riguarda Mimmo Catricalà, fondatore e nocchiero della storica radio vercellese, i ricordi, gli aneddoti sono talmente tanti che fatica ad esternarli, tanto la perdita dell’amico di una intera vita lo ha affranto. Catricalà ricorda che Torchio arrivò in radio, in quegli indimenticabili primissimi giorni di trasmissione dell’estate 1975, con un leggero ritardo rispetto agli altri pionieri perché impegnato in un lavoro in Sardegna. Ma poi piombò in via Duchessa Jolanda con tutto l’entusiasmo e la professionalità di un “mestiere” del tutto nuovo di cui diventò progressivamente un vero maestro.
Lo piange anche tutto il basket perché Franco Torchio ha giocato praticamente in tutte le squadre vercellesi, partendo dalle giovanili della Faini per passare alla Gib di Pakner Ghisalberti. Ma lo piange l’intera città perché era una persona di cuore, di debordante simpatia. Un amico di tutti, insostituibile.
