Hockey: pericoloso braccio di ferro Marzella-Tarsia, i tifosi in ansia

 

Vercelli – A poche ore dalla ormai pressoché scontata qualificazione, in pole position, nei playoff che potrebbero significare il ritorno dell’Amatori nell’Hockey che conta, quello di A1, ecco che si va profilando un terremoto a livello dirigenziale e tecnico. L’allenatore che ha contribuito a portare l’Amatori a un passo dal grande sogno, Pino Marzella, sembra intenzionato a mollare tutto per un’assoluta incompatibilità sul futuro della società con il presidente Salvatore Tarsia. Incompatibilità esplicitata alla luce del sole dallo stesso Marzella tramite la sua pagina Facebook, in cui è comparso questo messaggio inequivocabile: “Non riesco più ad andare avanti…mi dispiace x Vercelli”. Marzella ha scritto queste parole stamane durante la trasmissione “In Pista” di VercelliWeb.tv condotta da Paolo  d’Abramo, trasmissione alla quale era presente anche Gianni Torazzo, ex campione dell’Amatori, amico fraterno di Marzella, e amatissimo nel rione Isola di Vercelli dove l’Amatori è nato e in cui continua a giocare.

Che cosa sia accaduto è presto detto: anche appoggiato da Torazzo e dal direttore generale Alvise Racioppi, Marzella è totalmente dalla parte del nuovo gruppo di dirigenti (imprenditori, commercianti, agricoltori) che sarebbero pronti ad entrare nella società per rilanciarla dopo l’auspicabile ritorno in A1; dall’altra però c’è il presidente Salvatore Tarsìa, che teme di essere totalmente estromesso dal nuovo assetto societario. Un contrasto che sembra insanabile e sul quale si impone una riflessione.

Da una parte l’ingresso di nuove forze imprenditoriali non solo è auspicabile, ma sembra l’unica ricetta possibile per far guarire una società plurititolata qual è l’Amatori e riportarla agli antichi fasti. Dall’altra tuttavia, è impossibile e ingiusto dimenticare quanto Tarsia ha fatto in questi anni, a costo di enormi sacrifici, per tenere accesa la fiammella di uno sport che, in città, si stava progressivamente affievolendo.

L’augurio è che si arrivi ad un accordo che tenga conto delle nuove ambizioni senza esautorare la presidenza attuale. Quello che non deve assolutamente accadere è che si vada ad uno scontro frontale con scelte d’impeto che potrebbero ripercuotersi sull’ambiente e mettere la parola “fine” definitiva all’hockey a Vercelli. Ad ore la società dovrebbe prendere una decisione. L’augurio è che non sia drastica: nel suo stesso interesse. Qui occorre tendere la mano, non afferrare quella del presunto contendente per inscenare un esiziale braccio di ferro.

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