Il GS Eusebio Castigliano ricorda i cento anni dalla nascita di Zampa di velluto

Il 9 febbraio del 1921 nasceva a Vercelli Eusebio Castigliano, il calciatore del Grande Torino perito insieme a tutta la squadra nella tragedia di Superga del 4 maggio 1949. Zampa di velluto, così era soprannominato per il suo tocco sopraffino, è stato ricordato dal Gruppo Sportivo che porta il suo nome.

Alcuni rappresentanti della società infatti hanno depositato una corona d’alloro sotto il murale dedicato a Castigliano, nella sede di via Oberdan 2 ai Cappuccini, realizzato nel 2017 dall’artista vercellese Lorena Fonsato. È stato un momento di raccoglimento semplice, in accordo con le restrizioni del momento, ma particolarmente toccante in un luogo simbolo per il calcio bicciolano e nazionale.

Nelle settimane scorse è stata anche realizzata una bacheca dei ricordi della leggenda granata, un allestimento curato dal preparatore dei portieri del settore giovanile, Paolo Coro, e contenente le riproduzioni dei quotidiani del 5 maggio 1949, l’indomani della tragedia di Superga, un antico stemma del Toro, le foto dei funerali, della sua vecchia abitazione dietro via Thaon de Revel. la lettera che Castigliano inviò a Secondo Ressia, suo presidente alla Pro Vercelli, ai tempi della parentesi a La Spezia.

Presenti alla commemorazione il presidente del GSE Castigliano Mauro Orsan, il vice Andrea Moscatelli, il presidente onorario Emanuele Caradonna, il deus ex machina della società Carlo Bertotti, i giocatori della prima squadra di Csi Alessio Pozzi e Alessandro Calcagno, e il decano vercellese dei tifosi del Torino Edoardo Balzaretti.

«Eusebio Castigliano sarà sempre qui, ai Cappuccini, nel campo a lui intitolato, idealmente accanto a ogni giovane calciatore che veste la maglia della nostra squadra» così Emanuele Caradonna. «La nostra società celebra Eusebio Castigliano dal 1963 – è il commento di Carlo Bertotti – sono ben 58 anni che, dalle nostre parti, il ricordo di Zampa di velluto è vivo e vegeto. E, attraverso la trasmissione dei suoi valori sportivi, non morirà mai».

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