Frodi creditizie in aumento: a Vercelli quattro volte di più che a Biella

Le frodi creditizie, ossia quelle truffe perpetrate mediante furto di identità con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene, sono in netto aumento a livello nazionale nel 2018. Lo rende noto l’Osservatorio sulle frodi creditizie che analizza anche i casi delle singole regioni e province.

 

In Piemonte, sono stati ben 835 i casi di frode registrati nel primo semestre 2018 contro i 566 casi del corrispondente periodo del 2017, dato che posiziona la regione al 7° posto della graduatoria nazionale guidata da Campania (1.758 casi), Lombardia (1.505 casi) e Lazio (1.360 casi).

 

Questo significa che ogni giorno sono stati rilevati più di 4 casi. Nel periodo natalizio, quando questi casi aumentano in modo rilevante, occorre dunque prestare particolare attenzione per non cadere nella rete dei truffatori.

A livello provinciale, il maggior numero di frodi creditizie è stato registrato nella provincia di Torino, con 478 casi (che la collocano al 4° posto nel ranking nazionale capeggiato nell’ordine da Napoli, Roma e Milano), davanti a Cuneo, con 93 casi, e Alessandria, con 87 casi. Anche Vercelli, però, fa registrare un rilevante numero di casi, ben 46 (tanto per avere un termine di paragone, nella vicina Biella sono solo 15).

 

Secondo L’Osservatorio CRIF, che monitora l’incindenza delle frodi creditizie sul territorio nazionale, il profilo delle vittime di furto di identità utilizzato per portare a termine una frode creditizia. Nello specifico, la distribuzione delle frodi per sesso della vittima evidenzia una prevalenza di uomini (63,4%), che vedono anche aumentare il peso sul totale (+12,2%) mentre la fascia di età maggiormente colpita è risultata essere quella compresa tra 41 e 50 anni (con il 25,6% del totale, per la precisione). Sono però gli over 60 ad aver fatto registrare l’incremento più consistente (+8,8% rispetto al I semestre 2017).

 

Beni e servizi acquistati attraverso una frode creditizia:
Anche nei primi 6 mesi dell’anno in corso l’acquisto di elettrodomestici mediante un prestito ottenuto in modo fraudolento resta la tipologia più diffusa, con una incidenza del 30,9% sul totale (seppur con una incidenza in sensibile diminuzione rispetto al corrispondente periodo 2017) ma una vera e propria esplosione dei casi (+49,8%) si registra per la categoria auto-moto, il cui peso arriva al 13,6%, seguita dai crediti relativi a spese per immobili e ristrutturazioni (10,8% del totale; quasi +30%) e per articoli di arredamento (10,4%), che raddoppiano la loro incidenza.

Da sottolineare anche il significativo aumento dei casi che hanno come oggetto finanziamenti relativi all’acquisto di elettronica e telefonia (+65%), trattamenti estetici e medici (+30%), anche se il loro peso si ferma al 5,5% del totale.

 

La forma tecnica del prestito finalizzato continua a fare la parte del leone, arrivando a rappresentare il 72,2% dei casi totali, con una incidenza cresciuta del +28% rispetto al primo semestre 2017 e con un importo medio pari a 5.400 euro.

Al secondo posto del ranking si confermano le frodi perpetrate sulle carte di credito, con una quota del 12,2% dei casi, seguite da quelle sui prestiti personali, con il 7,1%.

Nel I semestre 2018 i casi di frode con un importo compreso tra i 3.000 e 5.000 euro sono risultati essere maggioritari, rappresentando il 21,2% del totale, ma soprattutto sono triplicati rispetto al primo semestre del 2017.
Si registra un forte incremento (oltre il 20%) anche per i casi con importo superiore ai 20.000 euro mentre calano invece leggermente quelli inferiori ai 1.500 euro (-4,7%).

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