Fa discutere l’assegnazione del primariato di Anestesia e Rianimazione

 

Vercelli – Sta mettendo a rumore tutto l’ambiente ospedaliero un documento inviato al settimanale “Notizia Oggi Vercelli” che ha dato spunto per un articolo apparso questa mattina sul concorso per il primariato della Struttura ospedaliera complessa di Anestesia e Rianimazione del “Sant’Andrea”. La commissione che doveva giudicare i quattro concorrenti ha infatti stabilito una graduatoria della terna da presentare al direttore generale, cui compete la scelta finale. Scelta che, per ora, non appare ancora sul sito dell’Asl. Sul sito, che è ovviamente pubblico, infatti, viene illustrato puntualmente tutto l’iter del bando, dall’indizione del concorso fino al verbale dei commissari (tre primari ospedalieri esterni di Anestesia e Rianimazione  e il direttore sanitario dell’Asl), ma non compare ancora il nome del vincitore. C’è solo scritto: “Procedura in corso”.

Ma anche se il nome del nuovo primario non è ancora stato annunciato, monta la polemica sui criteri che hanno portato alla graduatoria della terna di candidati sottoposta alla dottoressa Chiara Serpieri. L’attuale responsabile della Struttura semplice di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale, il dottor Marzio Grigolon, dipendente del Sant’Andrea da 24 anni e che, tra l’altro, per quasi cinque anni, tra il 1° gennaio 2012 e il 31 novembre 2016, ha assolto funzioni da primario, ha ottenuto poco meno di sei punti in meno rispetto ad un medico di Novara che arriva dal Maggiore. Ora i criteri dell’assegnazione dei punteggi appaiono inoppugnabili (e chiunque può andare a leggersi il verbale sul sito dell’Asl cliccando “Concorsi e avvisi in vigore” e quindi “incarichi quinquennali” e poi, appunto, “avviso pubblico per l’attribuzione quinquennale di direzione per la struttura complessa Anestesia e Rianimazione”): l’unica attribuzione soggettiva riguarda infatti il colloquio, dove Grigolon ha ottenuto 50/60 e il suo rivale novarese 55/60. Ma a far discutere – ed è la soprattutto su questo che il documento inviato a Notizia Oggi punta il dito – è il punteggio sull’aderenza al profilo professionale, dove Grigolon (con la collega di Borgosesia Maria Gabriella Lippi, terza della terna proposta alla Serpieri) ha ottenuto 8 punti su 10, mentre il medico novarese ha avuto solo 5, ma soprattutto con questa motivazione (che appare nel verbale): “adesione in maniera ottimale per quanto riguarda l’attività rianimatoria ed il campo dell’emergenza, mentre è scarsamente documentata quella in campo anestesiologico”.

L’aderenza al profilo professionale, secondo i firmatari del documento inviato al settimanale vercellese e l’estensore dell’articolo, ma anche secondo noi, è un fatto tutt’altro che marginale. Il profilo professionale del futuro primario è infatti una parte sostanziale del bando del concorso, talmente sostanziale che consiste in una “fotografia” accurata dell’intera Asl, di tutti i posti letto e dei servizi, e, ovviamente in particolare del servizio in questione. Vero è che poi, essendo i punteggi dei curricula molto vicini (Grigolon 21,250 e il suo rivale 22,849), il medico del Maggiore si avvantaggia, oltre che per il colloquio, anche grazie alla pubblicazioni scientifiche, ma il lavoro continuo sul campo non dovrebbe pesare maggiormente rispetto alle pubblicazioni (circa 10 mila le anestesie dichiarate di Grigolon)? E, soprattutto, è giusto avvantaggiare un concorrente che ha preso l’insufficienza “per attività scarsamente documentata in campo anestesiologico”, visto che il primariato è in “Anestesia e Rianimazione”?

Non essendo esperti del ramo, non ci sentiamo di giudicare o di parteggiare. Diciamo che, a giudizio unanime, Grigolon è da anni o un eccellente medico di un Servizio ospedaliero nevralgico, ma aggiungiamo che anche il dottore che lo sopravanza nella graduatoria della terna proposta alla dottoressa Serpieri vanta titoli ed esperienze di assoluta eccellenza (tra l’altro è anche esperto nel soccorso sull’Eliambiulanza). Tuttavia  il profilo professionale richiesto dall’Asl non è una voce trascurabile, se si pensa che, nel bando, c’è scritto espressamente che “il candidato possieda competenze tecnico professionali coerenti con l’effettivo svolgimento dell’incarico in oggetto” e anche che è indispensabile nell’aggiudicazione del concorso la “comprovata esperienza nell’area dell’anestesiologia, della rianimazione e dell’emergenza”.

Questa dunque la situazione che abbiamo cercato di riportare il più oggettivamente possiibile. Ora la parola passa alla direzione generale dell’Asl, e pare che siano in agguato ricorsi.

 

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